Page 103 - Papaveri e papere
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Sbalordisce John Follain, del Sunday Times, che segue il leader in
campagna elettorale.
I suoi commenti «sessisti» avrebbero fatto la rovina di un politico inglese o
americano, annota Follain, riportando le spiritosaggini sulla «sezione
menopausa» del Popolo della Libertà, o sulle donne di destra più belle di
quelle di sinistra. Con le elettrici il leader del PDL usa la tattica del
vecchio latin lover: le corteggia personalmente. La penna stupefatta del
reporter inglese annota le frasi conclusive dell’ultimo comizio sotto il
Colosseo, alla vigilia delle elezioni del 2008: «Sono orgoglioso di sapere
che cosa fa muovere gli uomini. Di fatto, penso di conoscere meglio le
donne… Donne! Vi amiamo! Vi amiamo!» Passione ricambiata, a
giudicare dal ritorno trionfale a Palazzo Chigi.
Gaffe? Quali gaffe? Anche i più colti tra i giornalisti forestieri mostrano di
non aver letto il ritratto dell’italiano tipo uscito dalla penna deliziosamente
graffiarne del compianto Giorgio Manganelli: il tipo in questione
manifesta una sublime indifferenza verso le abitudini culturali altrui, dalla
gestualità ai concetti; è sicuro di esprimere verità indiscutibili; ed è
generalmente convinto che il suo comportamento verrà accolto da
comprensione e consenso universali. Pertanto, proprio come un italiano
qualunque, Berlusconi non si scusa nemmeno dei passi falsi.
Semplicemente perché non pensa di averne commessi.
E le corna al ministro spagnolo, che fecero in foto il giro del mondo?
Macché, spiega lui, «le corna non erano per Josep Piquet ma per dei
ragazzi scout li vicino, con cui avevo appena giocato a pallone e che
facevano lo stesso gesto». Ma poi, più forte di lui, Berlusconi non si
trattiene e aggiunge con un sorrisetto sardonico: «Conosco la moglie del
ministro e so che è una santa donna».
Donne e sesso rappresentano una costante dell’aneddotica
berlusconiana. Il vertice del G7 a Caserta, nel 1994, fu in qualche modo
un biglietto da visita: alla luce della luna, nei giardini della Reggia, notò
che le signore avevano «preso un’aria romantica», e dunque ammonì i
colleghi statisti a fare «attenzione, ché stanotte aumentiamo la prole…»
Dieci anni dopo, nel gennaio 2004, Berlusconi dichiara di sentirsi
sempre trentenne, in tutti i sensi. Tanto da congedarsi dalla stilista
polacca Ewa Minge con molti complimenti, per gli abiti che disegna
«ma anche perché lei è bellissima… Prima di andarsene, per favore, mi
lasci il suo numero di telefono, così, se divorzio, la chiamo».