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CONTROLLO AMBIENTALE • QUALITÀ DELL’ARIA IN AMBIENTI CONFINATI E.3.
RADON: PRESENZA E INTERVENTI DI MITIGAZIONE 4.
GENERALITÀ A.PGNREOONZGEIOREATNTLIAI ZDIIONE
B.OPRREGSATANZISIOMNI IEDDIELGIZLII
Ogni individuo è costantemente esposto a radiazioni di origine cosmica e a quelle emes- FIG. E.3.4./1 LINEE DI INGRESSO DEL RADON C.PESREORFCEISZSIOIONALE
se da sostanze radioattive presenti nel suolo, nell’aria e nelle acque. Il livello di esposi- D.PSTRROUGTETTUTRAAZLIEONE
zione “naturale” è estremamente variabile e funzione delle caratteristiche geografiche e (1) attraverso E.CAOMNBTIERNOTLALLOE
geologiche del sito. Il Radon (Rn-222), e i suoi prodotti di decadimento, è un gas inodo- F.CMOAMTEPROIANLEI,NTI, TECNICHE
re, incolore e radioattivo prodotto a sua volta dal decadimento del radio (Ra-226), il qua- fessurazioni G.URBANISTICA
le appartiene alla catena di isotopi radioattivi che ha come capostipite l’uranio-238 il più
abbondante isotopo dell’uranio. Il radon trae la sua origine principalmente dalle rocce, (2) attraverso giunzioni ECAO.M1NB.TIEENSTTOALE
dal suolo, dalle falde sotterranee profonde che scorrono in terreni ricchi di uranio e radio BAEI.RO2CC.HLIITMETATTUICRAA
e in misura minore dai materiali da costruzione. Date le elevate capacità migratorie del (3) attraverso fessure AEQ.MU3AB.ILEITNÀTIDCEOLLN’AFIRNIAATINI
gas legate alle caratteristiche di permeabilità del terreno, alla presenza di falde ecc., la EA.C4U.STICA
quantità di radon che si trova in uno certo sito non è attribuibile solamente agli strati di a livello del terreno IEL.L5U.MINOTECNICA
terreno immediatamente sottostanti. In caso di alte concentrazioni di gas radon nel sot- EA.R6IA. UMIDA
tosuolo, questo diventa la sorgente principale di inquinamento; in presenza invece di (4) attraverso EFLEL.U7PS.ASRI EATTITRAVERSO
concentrazioni di radon relativamente basse nel terreno i materiali da costruzione pos- EICML.8IPMI.AANTITZIZPAEZRIOLANE
sono rappresentare la sorgente principale di generazione del gas. fessurazioni della IEM.9PI.ANTI TECNICI
La presenza di radon all’interno di materiali da costruzione è strettamente legata all’u-
so di materie prime ricche di uranio e radio. Alcuni studi dell’ENEA condotti nel decen- pavimentazione NQE.EU3LAL.3ALI.TPÀRODEGLELT’ATARZIAIONE
nio scorso, hanno infatti consentito di determinare il contenuto medio di radioattività in EREMA.II3NTDI.TGO4EANR.ZV: IEPONRNETESI EDNI ZA
materiali lapidei naturali e artificiali utilizzati nel nostro Paese. I risultati hanno eviden- (5) attraverso le
ziato come i tufi e le pozzolane dell’Alto Lazio e della Campania, di uso prevalente-
mente locale, presentino un contenuto di radio-226 notevolmente più elevato di quan- murature
to non sia stato rilevato negli altri materiali da costruzione impiegati su scala naziona-
le come laterizi, gessi e cementi portland. Valori molto elevati di radioattività sono inol- (6) attraverso gli spazi
tre stati riscontrati in alcuni prodotti industriali, e in particolari nei gessi artificiali che
fanno uso di materiali fosfatici (fosfogesso) o di alcuni cementi basati sull’impiego di intorno alle
ceneri prodotte dalla combustione del carbone. Questi prodotti non trovano comunque
una larga diffusione nel nostro paese. (2) (6) tubazioni
Nella Tab. E.3.4./1 sono riportati i primi risultati di emissioni di radon in alcuni mate- (7) (7) attraverso gli spazi
riali da costruzione. L’elenco dei campioni presi in esame si sta arricchendo con risul-
tati di nuove ricerche in corso presso il Centro Radioisotopi dell’Università Cattolica (4) tra le murature
del Sacro Cuore di Roma. (5)
(3)
(2)
(1)
certo con l’A.N.P.A., hanno rilevato i valori medi nazionali e regionali di concentrazio-
ne del radon all’interno delle abitazioni. Tale valore è risultato pari a circa 75 Bq/m3 ,
valore medio alto se confrontato con la media mondiale di 40 Bq/m3. In particolare è
stato rilevato che il 5% delle abitazioni (circa 1.000.000 di edifici) presentano concen-
trazioni superiori a 200 Bq/m3 e un ulteriore 1% (circa 200.000 edifici) supera i 400
Bq/m3. Le regioni a più alta concertazione sono risultate Lazio, Lombardia, Friuli-
Venezia Giulia e Campania, le cui medie si aggirano tra i 90 e i 120 Bq/m3. In alcune
abitazioni dell’Alto Lazio sono inoltre stai rilevati valori fino a 1000 Bq/m3. Ciò è dovu-
to alla particolare origine vulcanica di parte dei terreni e dei materiali da costruzione
TAB. E.3.4./1 EMANAZIONE DI RADON-222 IN ALCUNI MATERIALI DA utilizzati. (vedi Fig. E.3.4./2). La concentrazione media di gas radon nell’aria esterna
COSTRUZIONE ITALIANI si aggira invece intorno ai 3 Bq/m3, con una variabilità tra 0,1 (zone costiere) fino a 10
Bq/m3.
CAMPIONE TASSO DI EMANAZIONE DI 222RN ± FIG. E.3.4./2 MAPPA DELLE CONCENTRAZIONI DI RADON IN ITALIA
DEVIAZIONE STANDARD (Bq/kg h)
Pozzolana TUFI E LAVE LAZIALI E CAMPANE
Mattoni valore aspettato misurato % di emanazione (15-60 ppm)
Sabbia
Porfido 1,307 0,26 ± 0,06 19,9 ROCCE METAMORFICHE ED
Tufo 0,293 0,02 ± 0,005 6,8 ERUTTIVE MESO E
Gesso 0,160 0,03 ± 0,005 18,7 PERSILICICHE (5 ppm)
Cemento 0,305 0,03 ± 0,005 9,8
2,430 0,33 ± 0,02 13,6 SEDIMENTI ALLUVIONALI
0,052 n.d PADANO VENETI (4 ppm)
0,52 n.d 5,7
0,030,001 CALCARI E DOLOMIE DI MARE
"SOTTILE" (3 ppm)
La ricerca ha inoltre messo in luce come le capacità migratorie del gas siano influen-
zate dalla presenza, nella composizione del muro, di strati meno permeabili. Il mec- SABBIE,ARGILLE,MARINE;
canismo di base che trasporta il radon dal suolo o dall’aria esterna all’interno di ALLUVIONI SUD-PADANE
ambienti chiusi è la differenza di pressione esistente tra questi e l’ambiente confinato. PENINSULARI E INSULARI (2ppm)
Poiché generalmente un edificio si trova in depressione rispetto all’esterno, anche di
pochi Pascal, per effetto dell’azione combinata del vento e di gradienti termici, si gene- CALCARI DI MARE
ra un fenomeno di continua aspirazione di aria e di radon dal suolo attraverso fessu- PROFONDO (<2 ppm)
re, giunti, tubazioni presenti nella struttura del fabbricato stesso (vedi Fig. E.3.4./1).
La capacità di accumulo di radon negli ambienti confinati dipende poi da diversi fatto- ROCCE ERUTTIVE
ri come il microclima, le concentrazioni di polveri e aerosol, la tipologia edilizia, le abi- BASICHE (0.5-2 ppm)
tudini di vita, e in particolare modo dal grado di ventilazione dell’ambiente. Campagne
di raccolta dati promosse sia dall’ENEA che dall’Istituto Superiore della Sanità di con- ROCCE ERUTTIVE
ULTRABASICHE (<0.5 ppm)
UNITÀ DI MISURA E PARAMETRI DI RIFERIMENTO dei prodotti di decadimento del radon sulle superfici di un ambiente dovuta sia a fenome-
ni naturali sia alle attività antropiche, è necessario introdurre, per il calcolo della concen-
Di seguito sono riportate, a titolo informativo, alcune tra unità di misura principali uti- trazione dei prodotti di decadimento del radon, un fattore di equilibrio in aria F definito
lizzate nella metrologia e nella dosimetria del radon, espresse nel Sistema come il rapporto tra la concentrazione del radon equivalente all’equilibrio EECRn e la con-
Internazionale. centrazione effettiva del gas radon nel volume considerato. Il valore convenzionalmente
L’unità di misura dell’attività di un radionuclide è il Becquerel (Bq), equivalente a 1 accettato è compreso tra 0,3-0,5 con una media di 0,4. Un altro parametro importante,
disintegrazione al secondo (1Bq = 27pCi) per la determinazione della l’esposizione cumulata al radon, è il cosiddetto fattore occu-
L’attività per unità di volume è denominata concentrazione: pazionale definito come frazione di tempo media trascorsa da un individuo all’interno di
ambienti chiusi nell’arco della giornata, termine che per le società industrializzate si aggi-
1 Bq/m3 = 0,027 pCi/l ra intorno all’80% (19 ore in ambienti chiusi su 24) con un 65% trascorso in casa. Per
poter confrontare le conseguenza associate a diverse sorgenti di radiazioni ionizzanti è
Una grandezza spesso impiegata nella metrologia del radon è la cosiddetta concentra- stata introdotta una grandezza non fisica, denominata dose equivalente (misurata in sie-
zione del radon equivalente all’equilibrio (EECRn). Essa rappresenta la concentrazio- vert (1J Kg–1) Sv). La dose equivalente è il prodotto dell’energia trasmessa da una radia-
ne in aria di radon in equilibrio con i suoi prodotto di decadimento a vita media breve, a zione ionizzante a una quantità di materia (in questo caso tessuti del corpo), per il fattore
cui è associata la stessa concertazione di energia potenziale alfa (J/m3) della miscela di qualità della radiazione (funzione del tipo di radiazione) per un fattore correttivo, con-
effettiva in disequilibrio dei prodotti a vita media breve del radon presenti nel volume con- venzionalmente fissato pari a 1 dal Comitato internazionale di radio protezione.
siderato. Poiché le concentrazioni in aria di radon e dei suoi prodotti di decadimento in
genere non si trovano in condizioni di equilibrio, a causa di una deposizione differenziata
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