Page 78 - Meditazione sui colori
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LEZIONE III










      1. L’ARANCIONE

      Con l’arancione entriamo nella dimensione dell’io e del nascente senso di identità, processo
      che  si  attua  attraverso  l’esperienza  relazionale:  gli  altri,  il  mondo  “esterno”  fungono  da
      specchio per una coscienza che inizia così a svilupparsi e a riconoscersi.
         Le  spinte  istintive  del  rosso  cercano  un  volto,  s’incarnano  in  situazioni  psicologiche  e
      affettive che sorgono a contatto con il giallo, da cui s’irradia la luce della razionalità: nascono

      così  idee  ed  idealizzazioni,  l’esaltazione  edonistica  ed  artistica,  il  piacere  attraverso
      l’erotismo, l’estro, la gioia del canto e l’ebbrezza della danza.
         È la dimora dell’Eros e delle forze dell’inconscio, che l’antica filosofia dello yoga situa nel
      secondo chakra, Svadhisthansa («La propria sede», «Dimora del proprio sé»), all’altezza del
      plesso sacrale (tra la quinta vertebra dorsale e l’osso sacro), area in cui la potenza creatrice
      nasce dalla feconda interazione tra materia (rosso) e mente (giallo).
         E  i  sei  petali  vermigli  del  chakra  rimandano  alla  simbologia  numerologica,  in  cui  il  6

      rappresenta  l’elemento  fondamentale  nella  costituzione  dell’io  personale  e  nello  sviluppo
      della sua unità psicosomatica. La coscienza resta focalizzata su se stessa, ma la spinta, ancora
      tutta narcisistica, a mettersi in relazione con l’altro genera gli elementi destinati a strutturare la
      personalità.
         La figura geometrica corrispondente è l’esagramma, la “dualità costituente” formata dalla
      sovrapposizione del triangolo maschile (col vertice rivolto verso alto) con quello femminile

      (col  vertice  in  basso),  congiunzione  creativa  che  unisce  la  dimensione  interiore  e  quella
      esteriore.  Così  il  principio  spirituale  del  2  (Shiva-Shakti)  si  unisce  al  4  (manifestazione),
      assumendo forma concreta.
         È  dunque  la  fase  in  cui  si  deve  imparare  ad  amarsi  e  apprezzarsi  attraverso  l’altro,  per
      conquistare  fiducia  nei  propri  valori,  e  la  luna  crescente,  inscritta  nel  cerchio  del  loto,
      rappresenta  l’avvio  dell’introspezione  e  dell’interiorità,  ma  è  anche  simbolo  dell’acqua  e
      dell’inconscio  con  i  suoi  fantasmi  e  le  sue  pericolose  tendenze  (egoismo,  avidità,  ira,

      lussuria…), incarnate dal makara, il mostro mezzo pesce e mezzo coccodrillo, che striscia
      minaccioso nella sottile falce della luna.
         L’arancione  segna  il  passaggio  dal  rosso  al  giallo,  da  un  sole  incerto  sulla  linea
      dell’orizzonte  a  un  sole  che  sorge  per  splendere  poi  nel  cielo:  è  crescita  e  gioia,
      manifestazione ma anche inquietudine.



      2. RESPIRAZIONE CROMATICA

      In piedi, gambe leggermente divaricate, in posizione di stabile equilibrio. Schiena e capo
      diritti, spalle e braccia rilassate. Mani unite (dita incrociate) sotto l’ombelico. Durata: 10
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