Page 46 - Meditazione sui colori
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trascendenza. In quanto centro dell’amore divino, apre la via all’Assoluto. Non ha un elemento
corrispondente.
Notiamo da ultimo la corrispondenza tra l’indaco e il “chakra della fronte” (Ajna,
«Comando», «Centro del controllo»), collegato all’ipofisi (ghiandola pineale) (sesto chakra).
Si riconosce qui la regione della mente, della conoscenza intuitiva e della chiaroveggenza,
dove può essere recepita la voce del maestro interiore e realizzata la consapevolezza dello
stretto legame che unisce tutte le creature. Il cosiddetto “terzo occhio” vede l’unità e questa
visione olistica, che concilia i contrari ed è ormai prossima alla trascendenza (il chakra
successivo, rappresentato dal viola), genera un sentimento di compassione universale e quindi
il potere di perdonare. È associato alla luce, in quanto visione dell’Uno.
Nel percorso verticale dei chakra possiamo dunque osservare come le esperienze
caratterizzanti il processo evolutivo (colori secondari), sempre di carattere relazionale-
amoroso, si alternino con gli elementi costitutivi dell’essere umano (colori primari), recando
in sé le caratteristiche cromatiche e valoriali del livello di coscienza precedente e anticipando
quelle del seguente in un progressivo e armonioso sviluppo.
I colori quindi non costituiscono solo il linguaggio dell’inconscio (interpretazione
psicologica), ma rappresentano anche gli stadi evolutivi della coscienza (interpretazione
spirituale) e le qualità naturali dell’anima. Si potrebbero anzi definire “la musica dell’anima”
e, come qualcuno ha finemente osservato, «quando la musica diventa luce, appaiono i colori».