Page 42 - Meditazione sui colori
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terreno.  D’altro  canto  l’amore  sentimentale  e  spirituale  trae  da  questo  “innesco”  non  solo

      origine,  ma  anche  nutrimento:  senza  la  forza  vitale,  che  può  essere  variamente  incanalata,
      sublimata e spiritualizzata, l’amore perderebbe comunque vigore. Essa infatti è presente anche
      nell’amore mistico (viola), per raggiungere il quale evidentemente non basta la componente
      spirituale del blu.
         La complementarità dei due colori si rivela nella loro stessa natura: il rosso è esotermico e
      centrifugo, mentre il verde è endotermico e centripeto, così che, sovrapponendosi come ideali
      triangoli dal vertice opposto, formano la simbolica stella dell’esagramma, la dualità creatrice

      che racchiude in sé tutti gli elementi.
         L’istinto e l’amore sono dunque spinte naturali e complementari all’unione, che è il punto di
      arrivo del sentire di tutti gli esseri.


         La complementarità giallo-viola mette in luce lo stretto rapporto che esiste tra l’io e il Sé,
      tra la dimensione razionale e quella intuitiva, tra la parte sinistra e quella destra del cervello,
      in un continuo e reciproco scambio.

         In realtà l’io si può intendere come una “increspatura” del Sé, un principio di autocoscienza
      che s’individua e affiora nell’oceano della Coscienza cosmica come illusoria parcellizzazione
      del Tutto: potremmo paragonarlo a un’onda destinata a prendere progressivamente coscienza
      della  propria  natura,  che  non  può  disgiungersi  dalla  massa  d’acqua,  ma  che  anzi  ne  è
      manifestazione ed espressione. Proviamo perciò a visualizzare il giallo come un’isola in un
      mare viola, simile a un riflesso d’oro di quella vasta superficie.
         Inoltre  fra  i  due  colori  esistono  significative  corrispondenze:  il  giallo  rappresenta

      l’intelletto e nel suo maggior splendore (oro) la saggezza, il viola lo Spirito; il giallo significa
      ricerca  del  nuovo  e  del  cambiamento,  il  viola  trasformazione  e  trascendenza;  il  primo  è
      esotermico  e  centrifugo,  l’altro  endotermico  e  centripeto,  così  che,  sovrapponendosi  come
      ideali triangoli dal vertice opposto, formano anch’essi la simbolica stella dell’esagramma.


         La complementarità blu-arancione dà risalto al naturale legame tra spiritualità e sessualità,
      spirito e corpo, tra i quali non deve esistere né contraddizione né opposizione, come bene

      insegnava  l’antica  disciplina  del  Tantra,  che  faceva  dell’unione  sessuale  la  via  regale  per
      sperimentare in modo sacro l’amore come comunione, unione e appartenenza al Divino.
         Anche  la  più  comune  pratica  dello  yoga  unisce  alle  posture  del  corpo  l’esercizio  della
      mente  in  una  fusione  che  eleva  a  dimensioni  superiori  la  coscienza.  Giustamente  S.  Paolo
      definì il corpo come «tempio dello spirito».
         Possiamo  visualizzare  un  quadrato  blu  all’interno  di  un  quadrato  arancione  e  associare
      all’effetto cromatico l’idea della materia che non racchiude in sé lo spirito, ma che anzi ne

      costituisce l’irraggiamento.
         Singolari corrispondenze uniscono i due colori: l’arancione conserva in sé la materialità
      del rosso e indica il desiderio di rapporto con l’altro, mentre l’azzurro smaterializza e indica
      la comunicazione; l’arancione rappresenta il sole nascente e la fiducia in se stessi, mentre il
      blu è simbolo del cielo e della fiducia nel Divino; anche qui, dall’unione della dimensione
      esteriore  del  primo  con  quella  interiore  del  secondo,  ritroviamo  la  figura  armoniosa

      dell’esagramma.
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