Page 30 - Meditazione sui colori
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il  grano.  È  un  momento  fondamentale  di  esperienza  e  di  crescita:  avviene  qualcosa  che

      abbaglia  e  nello  stesso  tempo  oscura,  ma  alla  fine  dona  una  nuova  vista,  la  capacità  di
      percepire il mondo sotto una luce diversa.
         Non a caso nel simbolismo cromatico, che segue l’ordine dei colori dello spettro solare, il
      verde,  in  quanto  dimensione  dell’amore  incondizionato,  permette  l’accesso  al  blu,  cioè  al
      piano della spiritualità.
         Ma la solarità del giallo può anche accecare, potenziando a dismisura le qualità dell’io: in
      tal  caso  il  desiderio  di  cambiamento  e  di  conquista  si  indirizza  sul  piano  esclusivamente

      quantitativo e la stessa larvata e incompresa insoddisfazione, che accompagna come un’ombra
      le più alte realizzazioni dell’io, sembra alimentare la fiamma dell’autoaffermazione.
         L’immagine del fuoco è in effetti connessa al valore del giallo, non solo per la luce, ma
      soprattutto per la capacità di trasformazione: tutto ciò che entra nella fiamma è integralmente
      trasformato. E la conoscenza, quando non si limita a semplice cumulo di nozioni, agisce sul
      sentire, apre nuove prospettive ed esperienze, quindi trasforma. Essa non è un prodotto, bensì

      un processo. Il fondersi poi del tutto nella fiamma suggerisce una visione unitaria della realtà,
      una  conoscenza  che,  attraverso  passaggi  intuitivi,  unifica,  mentre  sappiamo  che  il
      procedimento analitico della mente per necessità divide.
         Il simbolo solare come centro che irradia e nello stesso tempo unifica è evidenziato anche
      dal terzo chakra, a cui si riconosce la funzione di diffondere energia pranica attraverso l’intera
      struttura umana, regolando l’attività dei vari organi, sistemi e processi vitali.
         Il giallo dell’io dunque, proprio come il chicco di grano, racchiude un tesoro: il sommo

      ideale del Sé. E quando questo si sviluppa, il giallo diventa oro, il colore del metallo prezioso
      che per la sua luminosità e incorruttibilità è sempre stato associato al Divino e ai profondi
      valori della saggezza.
         Allora la mente tace e lascia spazio all’ascolto, perché «il silenzio è d’oro».
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