Page 21 - La coppia intrappolata
P. 21
1.2 Storie di vita ordinaria 7
c’è lui che non ha problemi economici). Miranda ha la sensazione di vivere una favola, è felice, sere-
na, la casa nella quale vive con lui è molto bella e lei non deve occuparsi di nulla perché c’è una
governante che pensa a tutto. Dopo qualche mese Marco inizia a non tornare a cena, e lo fa senza
avvisarla, al telefono a volte si nega perché troppo occupato, inizia anche a trattarla male perché la
sente troppo appiccicosa e bambina. Di lei non sopporta che è in casa tutto il giorno e non fa che
mettergli l’angoscia sul “quando torni?”. Tutto ciò in cui l’aveva plasmata rincorrendo la sua “idea di
perfezione femminile” ora non gli piace più. Miranda: “Non è più il Marco che avevo conosciuto e io
che prima di conoscerlo avevo una mia vita con l’Università, i miei amici, i miei lavoretti, la mia fami-
glia, mi sono ritrovata con lui in una gabbia dorata nella quale ero però sua prigioniera. Prima mi ha
plagiato come voleva lui, togliendomi tutto, persino la mia identità, poi si è stufato e non mi sop-
portava più, trovava in me tutti i difetti, quello che prima amava in me ora detestava. Mi fa impaz-
zire il fatto che sia passato in modo repentino da innamorato folle a uomo insensibile che ti guarda
con freddezza e insofferenza, è straziante per me. Avevo capito che c’era un’altra donna, ma la cosa
mi pietrificava, lui mi aveva tolto la mia vita e io non sapevo riprendermela. Più gli facevo scenate
di gelosia più lui mi diceva che ero una pazza squilibrata, che non sapeva più cosa farsene di me, ero
un peso per lui. Quando mi ha sbattuto fuori di casa l’ho pregato di darmi un’altra possibilità, l’ho
pregato di tenermi con lui, non avrei saputo più vivere senza di lui. Mi ha demolita, resa insicura su
tutto. Mi sento tradita, ingannata, delusa perché si è presentato in un modo del tutto diverso da
quello che è realmente. Quando all’inizio gli tenevo testa su qualcosa lui faceva di tutto per schiac-
ciarmi, anche ricattarmi sul fatto che mi avrebbe perso, così io per il terrore di perderlo mi piegavo
a quello che mi diceva lui. Ho perso il contatto con me stessa. Mi sento confusa, mi sento malissimo.
Penso che la mia vita si sia piegata ai suoi stati d’animo e a ciò che voleva lui e ora c’è il vuoto, un
baratro che mi terrorizza, ma dov’è il fondo? Io non lo riesco a toccare, piango tanto, soffro, mi vor-
rei ammazzare perché l’unica cosa che conta è lui. A volte sento ancora le sue grida “sei una pazza”,
ma è lui che mi ha fatto impazzire, sento che non ne verrò più fuori… Mi voglio fare del male, voglio
punirmi. …Voglio che mi ami, perché non riesco a farmi amare?... Era falso anche quando mi dice-
va che era gelosissimo di me, lo faceva per togliermi gradatamente la mia libertà e c’è riuscito pie-
namente. Mi piaceva quella sensazione di avere un uomo solido che mi stava accanto, ho bisogno
della sua presenza, della sua approvazione e invece lui è gelido, senza cuore, spietato, se ripenso a
me tappetino davanti a lui e lui così indifferente avverto un dolore straziante. Ho capito che su Marco
proiettavo la presenza di un padre, anche se padre-padrone, mi stava pur sempre bene, in lui cerca-
vo un padre che mi è mancato, ma ora sto così male che ho paura di tutto, anche della mia stessa
ombra, non so cosa fare, mi sento confusa e terrorizzata. Ha ragione mio padre quando mi dice che
sono una foglia al vento, anche impazzita per giunta. Non so come riprendere in mano la mia vita,
il panico mi fagocita e non riesco a ragionare”.
Storia di Alfredo
Alfredo viene invitato a fare psicoterapia dal suo medico curante perché lamenta di non avere più
interesse per la vita. Riferisce sgradevoli sensazioni di oppressione al cuore, aritmia, extrasistole e
certe volte, nei momenti più impensabili, avverte improvvise accelerazioni del battito cardiaco.
Dalla visita del cardiologo risulta però tutto nella norma. Da alcuni mesi ha iniziato a disertare
l’Università, dove lavora come ricercatore biologo, perché non sente di avere più la giusta concen-
trazione per portare avanti il suo progetto in laboratorio. Inventa di continuo scuse ai colleghi e agli
amici per starsene chiuso in casa dove non fa altro che ripensare al perché è stato lasciato da
Mariella. Si sente apatico, spesso si sveglia di soprassalto durante la notte e non riesce più a prendere