Page 20 - La coppia intrappolata
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6                      1  Individui e strutture di personalità in una particolare modalità di essere in coppia


   1           camente dalla moglie. Di tanto in tanto continua le sedute di psicoterapia perché ha bisogno anco-
               ra di sentire un confronto costruttivo che lo aiuti ad andare avanti.

               Storia di Miranda
               Prima di avere in terapia Miranda ho avuto modo di conoscere i suoi genitori perché sono stati loro
               ad avere un primo contatto con me: avevano bisogno di consigli circa il modo con il quale relazio-
               narsi con la figlia. Entrambi sentivano di avere fallito come genitori, visto il comportamento “foglia
               al vento” di Miranda. Il padre: “Ho sempre cercato di essere un padre diverso dagli altri, le ho dato
               la massima libertà e la massima fiducia, ho sempre cercato di accontentarla su qualsiasi cosa. Le
               davo la possibilità di tornare tardi quando andava in discoteca, la lasciavo dormire dalle amiche
               quando voleva, l’ho mandata a studiare in estate all’estero per darle la possibilità di poter parlare
               altre lingue. Ho anche accettato i suoi spinelli tanto sapevo che era solo una curiosità e che li avreb-
               be lasciati con il tempo, come di fatto è avvenuto. Sembrava felice e serena, fino a quando non ha
               avuto le prime storie d’amore”. La madre: “Non è mai riuscita ad avere un rapporto sereno con l’al-
               tro sesso, le sue relazioni erano sempre di lunga durata e devastanti. Tolti i primi mesi dove sembra-
               va camminare a tre metri da terra, per il resto la ricordo sempre piagnucolante, nervosa, estrema-
               mente dipendente da questi ragazzi, più ci litigava e più si ostinava a riaverli fino a quando i rappor-
               ti erano così deteriorati che dovevamo intervenire fisicamente io e mio marito, a volte è stato neces-
               sario anche allontanarla dalla città per avere la speranza che si distraesse e subentrasse qualche
               altro fidanzatino per chiudere definitivamente la storia”. Il padre: “Questa volta la situazione è
               diversa, ora è tornata in casa perché il suo fidanzato l’ha messa alla porta e lei è disperata, piange
               tutto il giorno e si sta consumando come una candela. Questo Marco non mi è mai piaciuto, ma lei
               non mi ha dato ascolto, era completamente invaghita di lui, non mi stava bene perché più grande
               di lei con quindici anni di differenza, e non mi piaceva quel suo modo manipolatorio che usava per
               convincerla su tutto ciò che voleva lui”. La madre: “Nell’ultimo periodo ce l’ha messa persino contro,
               le ha fatto il lavaggio del cervello dicendole che noi non ci siamo mai preoccupati di lei. Noi che
               siamo sempre stati delicati con lei, non volevamo opprimerla, farla sentire sotto controllo, voleva-
               mo darle sicurezza in se stessa, lui è stato talmente manipolatore da convincerla che la libertà che
               le davamo non era perché ci fidavamo di lei, ma al contrario era un nostro disinteresse per lei, e ora
               l’ha ridotta uno straccio”.
               Dopo qualche settimana Miranda decide di incontrarmi di sua spontanea volontà, all’incontro esor-
               disce in questo modo: “Sono qui perché da giorni ho una sola idea nella mente: o ammazzo lui o
               ammazzo me!”. Venticinque anni, esile, alta, magra da pensare che sarebbe il caso di ricoverarla per
               nutrirla, viso sofferente, sguardo per la maggior parte del tempo abbassato sul pavimento.
               Ribadisce il concetto che per lei non c’è più nulla da fare, la sua visione pessimistica è generale,
               rasenta il delirio di negazione quando non riconosce quello che ha fatto di buono nella vita veden-
               do solo fallimenti. Completamente spenta, sfiduciata, demoralizzata. Conosce Marco in palestra,
               avverte che è più grande di lei, ma questo le piace e la incuriosisce, dentro avverte una specie di sfida
               con se stessa, “riuscire a fare innamorare di sé un uomo più grande di lei è affascinante”, inizia a fre-
               quentarlo perché lui è proprio “uno bravo che sa come si corteggia una donna”, di lui le piace il suo
               modo di rassicurarla circa la vita e il loro futuro, la cattura con il suo modo di sussurrarle all’orecchio
               “piccola, non ti preoccupare, ci sono io e ci penso io”. Miranda inizia a lasciare a Marco troppe cose
               da gestire, la sua autonomia (viene sempre accompagnata da lui dove deve andare), il suo modo di
               vestirsi (le compra lui i vestiti, scarpe e accessori vari), decide lui cosa fare della sua vita (la convin-
               ce a lasciare i vari lavori che la rendevano autonoma e la invita a lasciare anche l’Università, tanto
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