Page 70 - Manuale di autostima
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«Ma ha detto che serviva per sua moglie, giusto? Perché non prova a chiamarla? Se lei si

      ricorda il nome della strada, io gliela posso indicare».
      Strabiliato  da  questa  improvvisa  botta  di  fortuna,  merito  del  benzinaio,  Federico  fece  una
      rapida chiamata alla moglie, che sarebbe stata ancora più rapida se la consorte non avesse
      colto  l’opportunità  per  criticare  per  la  mancanza  di  spirito  pratico  e  di  orientamento  del
      marito.
      «Via del Buon Castorino» esclamò trionfante Federico, a chiamata terminata, rivolgendosi al
      proprietario della stazione di benzina.

      «Ma perché non l’ha detto subito! Via del Buon Castorino, certo che so dov’è. È proprio la
      parallela  a  questa  via,  deve  solo  arrivare  in  fondo  alla  strada,  girare  a  destra  e  vedrà  il
      cartello. Vede? Se me lo diceva subito, era già lì a prendersi i suoi salami».
      Mancava  solo  che  la  pioggia  cessasse  di  botto  e  apparisse  l’arcobaleno.  Federico  non

      riusciva a credere alla fortuna che aveva avuto sia ad incontrare una persona gentile,
      disposta ad aiutarlo, che a fermarsi, per caso, così vicino alla sua destinazione.
      Eppure… eppure. La sua esperienza, la sua storia personale… era andata troppo bene.
      Lui non aveva mai fortuna. Non era possibile che si concludesse tutto così facilmente. Era
      il suo pensiero ossessivo, quello che gli veniva in mente ogni volta che le cose sembravano

      andare  bene.  Erano  quelli  i  momenti  prediletti  dalla  sfortuna  per  tendergli  un  agguato
      mortale. Ma no, dai, forse questa volta non sarebbe andata così. Rimise in moto, seguendo
      religiosamente le indicazioni del benzinaio, finché, dopo pochi minuti, vide sbucare in fondo
      alla via l’insegna con dipinto il musetto della mucca felice che dava il nome alla cascina. Ce
      l’aveva  quasi  fatta.  Parcheggiava,  prendeva  la  spesa  della  moglie  e  ripartiva,  pronto  a

      cambiarsi da capo a piedi.
      Miracolosamente, trovò subito parcheggio, e anche la pioggia si stava calmando. Chissà,
      forse,  finalmente,  la  fortuna  stava  iniziando  a  girare  dalla  sua  parte.  No.  Troppa
      speranza, troppa sicurezza. Lui era sfortunato, e una casuale buona giornata non voleva

      dire nulla.
      Attraversò la strada, superò il cancelletto e spinse la porta della rivendita della cascina. Che
      non si apriva. Riprovò. Niente, era bloccata. Guardò meglio, e solo allora notò il cartello:
      “chiuso per malattia”.
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