Page 75 - Manuale di autostima
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«No, direi che non può fare granché. E, mi dica, signor… signor… beh, non importa. Tanto
non so se ci rivedremo, quindi mi perdoni se non ricordo il suo cognome». Che persona
simpatica, eh? «Mi dica, perché lei dovrebbe essere un buon acquisto, per la nostra ditta?»
«Non posso dirle se posso o non posso essere un buon acquisto. Quello che le posso dire è
che, da parte mia, farò tutto il possibile per impegnarmi ad essere un buon acquisto».
«Quindi non lo sa, eh?».
«No, non lo so. Ma so quali sono le mie capacità e quali sono i miei difetti, quindi so che
posso gestirli».
«Giusto» il nostro amico interlocutore, a questo punto, ha perso un po’ della sua baldanza. «E
mi dica, allora. A questo punto sono curioso. Mi dica un suo pregio e un suo difetto».
Riccardo sorride di nuovo.
«Un mio pregio è la pazienza o, almeno, così mi dicono. Un mio difetto… un mio difetto è
rispondere a tono».
Uscito dal colloquio, Riccardo corre a casa della sua ragazza per raccontarle con che assurda
persona ha dovuto passare tutta la mattinata, ma non è poi così sorpreso quando lo richiamano
per firmare il contratto.
Se qualcosa deve andare male, probabilmente andrà male sia che tu sia ottimista che tu
sia pessimista. Sia che tu ti prepari al peggio che ti prepari al meglio, sia che tu sia ansioso
sia che tu sia sereno.
Ma cambierà come affronterai le cose. Cambierà il tuo umore, e cambierà la stima che avrai in
te stesso, se proverai a dirti “sono fortunato. Sono fortunato perché scelgo di esserlo,
scelgo di essere ottimista e non pessimista, scelgo di amarmi e di non abbattermi”.
Meriti di dirti tutte queste cose. Perché meriti di vivere con serenità.