Page 77 - Manuale di autostima
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8. IL SEGRETO DEL GRATTACIELO E LE


      LUCI DI NEW YORK



      Si dice che i guai arrivino sempre in coppia e, in alcuni casi, ho constatato che accade proprio
      così. Non so se ti è mai successo, ma se ho un particolare problema, di solito mentre sono

      presa a preoccuparmi ne arriva un secondo. È una scocciatura ma, in realtà, il rovescio della
      medaglia  è  che  se  sono  già  particolarmente  preoccupata,  non  riesco  a  raggiungere  un
      grado maggiore di turbamento, quindi semplicemente divido la mia preoccupazione in due

      parti  (di  solito,  due  parti  uguali,  tanto  per  essere  democratica),  e  anziché  avere  un
      problema  per  cui  sono  molto  preoccupata,  mi  ritrovo  con  due  problemi  mediamente
      preoccupanti.  Qualche  mese  fa,  dovevo  risolvere  un  problema  a  lavoro  e,  mentre  mi
      arrovellavo per capire cosa fosse la cosa migliore da fare, mi è arrivata una telefonata da
      Stefano, un mio amico. Stefano ha una zia che anche io conosco (siamo vicine di casa) e che
      frequento, anche se non assiduamente. Questa zia, circa un anno fa, è stata invitata da alcuni
      amici a fare un viaggio (era molto tempo che non si prendeva una vacanza) e ha fatto un tour

      per gli Stati Uniti (beata lei). Aveva invitato Stefano a guardare le sue fotografie, e chiedeva
      se potevo passare anche io. Ecco, questo era un problema molto, molto, molto grosso. Serena,
      la zia di Stefano, è una persona deliziosa, ma con la tendenza a parlare per almeno tre
      persone. Quando pensavo, durante la giornata, che avrei passato un'intera serata assieme a lei

      mi sentivo già stanca, ma il peggio è stato quando ha collegato la macchina fotografica digitale
      al computer portatile e ha iniziato a far scorrere le immagini, descrivendole una per una nei
      più  piccoli  dettagli.  Inizialmente,  pensavo  che  la  dicitura  1/534  sul  display  fosse  solo
      un'oscura  indicazione  comprensibile  solo  al  proprietario  della  macchina,  ma  quando  è
      cambiata  in  2/534,  3/534  e  4/534,  ho  avuto  la  terribile  conferma  che  avremmo  dovuto

      vedere non meno di cinquecentotrentaquattro fotografie, tutte correlate da spiegazioni più
      o meno relative al luogo dove la foto era stata scattata.
      Ho provato a pensare ad altro in qualche modo, per mantenere la salute mentale, finché non
      siamo  arrivati  a  delle  immagini  prese  da  un  grattacielo  di  New  York,  di  notte.  Non  puoi
      immaginare quanto fossero belle, e stavo vedendo solo delle foto, dal vivo deve essere stato

      uno  spettacolo  meraviglioso.  Il  grattacielo  doveva  essere  piuttosto  alto,  a  giudicare  dal
      panorama che si poteva vedere, ma la città non sembrava neanche reale, era un insieme di luci
      su  uno  sfondo  nero.  Molto  probabilmente,  se  uno  fosse  sceso  dal  grattacielo  e  avesse
      cominciato a camminare per le strade, si sarebbe reso conto che i marciapiedi erano messi
      male, c'erano carte per terra, un lampione si era fulminato e chissà quale altro problema.

      Ma,  dall'alto,  si  poteva  vedere  solo  questa  bellissima  distesa  di  luce  che  illuminava
      l'oscurità.
      Molte volte è difficile capire cosa stia succedendo nella nostra vita se ne siamo immersi e
      coinvolti fino al collo. A volte è difficile capire anche solo cosa stia accadendo a noi stessi,
      perché  dalla  posizione  in  cui  ci  troviamo  riusciamo  a  renderci  conto  soprattutto  dei  nostri

      difetti, piuttosto che dei pregi. A volte, sarebbe più facile mettere a fuoco chi siamo se ci
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