Page 82 - Manuale di autostima
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8.2. Come valutare quello che sei… ovvero,
l’altra faccia della medaglia
Ah, l’altra faccia della medaglia! È un’espressione che mi piace moltissimo, quindi non
vedevo l’ora di poterla usare da qualche parte, e ora mi farai da cavia.
Quello a cui di solito non pensiamo, almeno secondo me, è che, mentre “l’altra faccia della
medaglia” ci fa venire in mente qualcosa di negativo (esempio tipico “essere ricchi sfondati
può sembrare bello, ma l’altra faccia della medaglia è che sei molto più solo di una persona
normale”), la mazzata che fa seguito ad una botta di fortuna, se ci pensi, l’altra faccia delle
medaglia, è sempre una medaglia. Quindi, qualcosa di prezioso, voglio vedere chi va a
buttare via una medaglia. E una medaglia è fatta da due facce, se non le avesse non
sarebbe tale.
Ti dico questo perché siamo fatti, sì, con pregi e difetti, in quanto umani, ma sia i pregi che
i difetti fanno parte di noi stessi, non possiamo avere gli uni senza gli altri.
Sembra brutto, ma ti assicuro che è il contrario. Dipende tutto dal punto di vista, proprio
come salire su un grattacielo.
Se sei da solo (non ti metterei mai in imbarazzo) prova a sederti su una sedia e a guardare
davanti a te. Cosa vedi? Ora prova a metterti in piedi su una sedia e a guardare ancora davanti
a te. Allora, cosa vedi questa volta? Qualcosa di diverso? Ora, fissa il punto che guardavi
prima. Ti sembra uguale? Non credo, perché hai cambiato prospettiva.
A volte cambiare prospettiva aiuta a capire un problema, o una persona nella sua globalità. Se
vai al cinema a vedere un film con un tuo amico, è molto probabile che le vostre due opinioni
non siano completamente uguali, ma potrebbero essere complementari, o potrebbero
illuminarvi a vicenda su degli aspetti che non vi avevano colpito subito.
Circa un anno fa, nella mia città, hanno dato una visione restaurata di Colazione da Tiffany
(film che non aveva mai visto), e sono andata con una mia amica, Tamara, appassionata del
genere (ti confesso che io, invece, non lo sono molto).
Spero di non farti alcuno spoiler, nel caso tu non avessi mai visto il film, ma all’uscita del
cinema, le nostre opinioni suonavano, più o meno, così:
io: bello… magari un po’ lento in qualche passaggio.
lei: ma no, è per permettere allo spettatore di soffermarsi di più sui particolari.
io: non era un po’ lungo?
lei: è un film lungo, ma perché analizza in modo particolareggiato l’evoluzione dei personaggi.
io: secondo me c’era un po’ troppa carne al fuoco…
lei: no, hanno voluto rappresentare diverse problematiche che colpivano l’America in quegli
anni.
io: non voglio togliere niente a nessuno, ma dal mio punto di vista l’attore migliore era il
gatto.
lei: sono d’accordo.
A parte il fatto che, se sei appassionato di questo genere di film o di Audrey Hepburn ora