Page 60 - Il grande dizionario della metamedicina
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pericolo». Finché ho vissuto con mio fratello, ho continuato ad avere tonsilliti, al punto da dovermi far operare. Le
infiammazioni alla gola sono cessate improvvisamente appena se ne è andato di casa. Tuttavia mi era rimasta una
voce roca, che tradiva la paura che ancora avevo di esprimermi. In me c’era però una paura ancora più grande,
ovvero che l’altro si arrabbiasse. Anche quando volevo dire qualcosa al mio partner e temevo che la prendesse
male, cominciavo la frase dicendo: «Posso dirti una cosa?»Lui in questo modo pensava tra sé: «Se mi chiede il
permesso, è perché non mi piacerà!» e assumeva istintivamente un atteggiamento difensivo. Per anni mi sono chiesta
che cosa avessi fatto di male per attirare uomini suscettibili, senza rendermi conto che era il mio modo di fare che li
spingeva a comportarsi così.
Ho eliminato il problema grazie al lavoro sulla liberazione della memoria emozionale, e cioè andando a ritrovare in
quell’episodio, attraverso l’immaginazione, la bambina terrorizzata che ero stata. L’ho rassicurata e l’ho aiutata a
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esprimere a suo fratello quanta paura di lui aveva avuto. In seguito a questo lavoro ho notato che il timbro della
voce si è andato schiarendo. Inoltre, quando iniziavo una frase con «Posso dirti una cosa…»capivo che avevo paura
della reazione del mio partner e dicevo piuttosto: «Voglio dirti una cosa, ma ho paura che tu la prenda male». Così
facendo, il mio partner cercava di rassicurarmi. Sono anni che non ho più la voce roca.
Per me, «parlare» equivale a «pericolo»?
Se sì, a quale episodio può ricondurmi questa equazione?
→Voce rauca:
Che cosa ho paura di dire?
Se è accompagnata da grande stanchezza:
Cos’è che mi rende spossato?
Ho la sensazione di condurre una battaglia alla quale non vedo soluzione?
→ Mancanza di voce o afonia: si manifesta di solito dopo una forte emozione che giunge inaspettata e che ci
lascia senza parole.Può essere legata alla paura, alla rabbia, al dolore o anche a una grande gioia. La parola può
essere un meccanismo di fuga. Si può parlare di tutto e di niente per occupare la mente e non avvertire l’insicurezza
o il dispiacere che si ha dentro. Quando si perde la voce, si è costretti a tacere per ascoltare e sentire quello che
succede dentro di sé.
Ho vissuto una forte emozione che mi ha lasciato senza voce?
Può trattarsi di una situazione in cui non si arriva a capire cosa sia successo. Per esempio, una donna sposata da anni
torna a casa e trova una lettera sul tavolo di cucina nella quale il marito le dice che non tornerà più, che la sua vita
ora è altrove. Per lei è un dolore grandissimo e perde la voce.
Ho represso una forte emozione perché preferivo tacere o perché mi sentivo incapace di esprimere quello che
provavo?
→ Nodulo alle corde vocali: è spesso legato a un misto di collera, tristezza e senso di impotenza rispetto alla
possibilità di esprimersi.
Ho represso forti emozioni di dolore e di collera durante una conversazione con uno dei miei cari che mi hanno
spinto a pensare o a dire: «Non voglio parlargli mai più!»?
Provo un senso di impotenza rispetto al potermi esprimere?
CORION:Tessuto connettivo, formato da lamine connettivali o elastiche. Per capire cosa sia il corion, si potrebbe
iniziare dicendo che il nostro corpo è rivestito da una pelle esterna, l’epidermide, che sotto l’epidermide si trova il
derma, e sotto questo l’ipoderma. Disponiamo anche di una pelle interna che riveste la maggior parte degli organi,
basti pensare a quella dentro la bocca. Questo tipo di rivestimento è chiamato mucosa. È presente nella maggior
parte delle cavità e dei canali del corpo umano: esofago, stomaco, intestini, fosse nasali, bronchi, dotti genitali e
urinari, oltre che nella parte interna delle labbra e delle palpebre. Sotto questa pelle interna si trova un tessuto
connettivo denso, costituito da lamine connettivali o elastiche, da cellule e da vasi, che svolge la funzione di
sostegno e che viene chiamato corion. Il corion è dunque per la mucosa, quello che il derma è per l’epidermide.
Inoltre, possiamo considerare il corion come la prima pelle del nostro corpo, dato che in ostetricia il corion indica
un tessuto mesenchimatoso, ovvero un tessuto connettivo giovane, che forma intorno all’embrione un involucro
protettivo dotato di moltissimi vasi che permettono gli scambi gassosi e nutritivi fra madre e bambino.
Quando un cancro si sviluppa a livello del corion, si parla di corionepitelioma.
→Corionepitelioma o tumore del corion:
Ho sentito incombere una minaccia su uno dei miei organi, sulla mia salute o sulla mia vita?
James aveva ottenuto un impiego molto importante nel Madagascar. Tuttavia, dopo pochi mesi in questo nuovo Paese
ebbe un incidente all’occhio destro che richiese tre interventi chirurgici per tentare di rincollare la retina. Vedi
Incidente.