Page 21 - Il grande dizionario della metamedicina
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sono pieni di latte, fonte primaria di nutrimento.
     Se l’allergia si manifesta in un neonato:
     Il bambino si è sentito desiderato da sua madre?
     Non avrà avuto la sensazione di sentirsi rifiutato o abbandonato?

     È possibile che rifiutando il latte il bambino esprima anche un rifiuto della madre.
     Se l’allergia si manifesta in un bambino:
     È forse in conflitto con la madre?

     Se l’allergia si manifesta in un adulto:
     C’è stato un episodio che può aver risvegliato un dolore non risolto con la madre?
     → Allergia al glutine: questo tipo di intolleranza si riscontra nei soggetti affetti da celiachia, anche se ci sono molti
     casi di persone intolleranti al glutine che non sono celiache.
     Le cause psicosomatiche sono sostanzialmente le stesse.
     Il  glutine  è  presente  in  numerosi  prodotti  alimentari,  tra  cui  il  pane.  L’intolleranza  a  esso  è  spesso  associata  a
     problemi riguardanti il denaro, rappresentato appunto dal pane.
     Una donna che soffriva di questa intolleranza mi raccontò che i suoi genitori litigavano continuamente a causa dei
     soldi. Per lei quindi il denaro equivaleva a una fonte di conflitti e tensioni. Inconsciamente, rifiutando il glutine,
     rifiutava il denaro. Mi disse: «In effetti, rifiutavo il denaro che sembrava essere una priorità per i miei genitori,
     mentre io ritenevo più importanti altri valori come, per esempio, passare bei momenti con i propri figli».
     Un’altra persona che ne era affetta aveva visto sua madre costretta a vivere con un marito violento, non avendo
     abbastanza soldi per poterlo lasciare. A sua volta la donna si era trovata in una situazione di dipendenza finanziaria
     per mancanza di lavoro. La cosa che rifiutava era l’essere dipendente dai soldi.
     Ho vissuto o sto vivendo dei conflitti in relazione ai soldi?
     Sono in contrasto con le persone che hanno soldi?
     Le mie difficoltà finanziarie sono legate a un senso di ingiustizia che mi porto dentro?
     → Allergia agli alimenti di origine animale: un amico un giorno mi chiese: «Claudia, è possibile che un neonato
     sia vegetariano?» Stupita dalla domanda, gli chiesi perché me lo chiedeva. Appresi così che sua figlia era allergica
     a tutti gli alimenti con cellule di origine animale. «Come reagisce la bambina di fronte ai cereali, al latte di soia e
     alla frutta?» «Ne va matta!» Non potevo esserne certa, ma ero portata a ritenere che l’anima della bambina fosse
     stata  vegetariana  prima  di  questa  incarnazione.  Inoltre, era  allergica  a  tutto  ciò  che  conteneva  arachidi:  le
     scimmie,  a  cui  si  danno  noccioline  per  ammansirle,  sono  spesso  utilizzate  come  cavie  per  la  preparazione  dei
     vaccini. Mi chiesi se quest’anima non avrebbe potuto essere in contrasto con le brutalità perpetrate ai danni degli
     animali. Osservando la bambina progredire nella vita, non ho potuto fare a meno di convincermene.
     Sono contrario allo sfruttamento degli animali?
     Sono rimasto scioccato da immagini che mostravano crudeltà inflitte ad animali?
     →  Allergia  al  pelo  degli  animali:  le  persone  con  questa  allergia  molto  spesso  amano  gli  animali  a  cui  sono
     allergiche. L’allergia ha come conseguenza quella di rievocare un ricordo triste, ciò che spiega la lacrimazione e gli
     starnuti che possono corrispondere al rifiuto del ricordo evocato.
     Un ragazzo allergico al pelo di gatto non aveva mai messo in relazione la sua allergia con il gatto del vicino a cui
     era affezionato da piccolo. Gli piaceva giocarci, lo considerava un amico a cui poteva raccontare tutto. Quando
     cambiò casa con i suoi genitori, perse la sua amicizia e provò di conseguenza una sensazione di grande solitudine.
     Ogni volta che vedeva un gatto veniva quindi riportato alla perdita del suo amico d’infanzia.
     Una persona, in occasione di un seminario, mi disse: «Ho capito la mia allergia ai gatti! Non ho pianto il gatto che
     amavo!»
     Un ragazzino che soffriva di allergia ai peli di cane ne aveva avuto per anni uno a cui era stato molto affezionato.
     Quando i suoi genitori si erano separati, lo avevano fatto sopprimere perché né l’uno né l’altro potevano tenerlo
     nella nuova casa. Ogni volta che vedeva un cane, la sua tristezza per la perdita del cane e per la separazione dei
     genitori tornava a galla e si manifestava con la lacrimazione e gli starnuti.
     Per  liberarsi  da  questa  allergia  occorre  sciogliere  la  tristezza  contenuta  nel  ricordo  che  un  determinato  animale
     risveglia, ovvero ritornare a quell’episodio e consolare il bambino dicendogli che l’anima dell’animale tornerà nel
     corpo di un altro animale, che lui potrà amare.
     A undici anni avevo preso un gattino la cui mamma era morta durante il parto e l’avevo nutrito con un biberon. Il
     gatto  tutte  le  notti  veniva  a  dormire  ai  miei  piedi. A  quattordici  anni  la  mia  famiglia  aveva  dovuto  traslocare  e
     siccome non potevamo portare il gatto con noi, mia madre lo aveva fatto sopprimere. Ne fui molto addolorata. Ebbi
     altri gatti in seguito, ma nessuno poté sostituire quello dei miei undici anni.
     Un giorno, durante uno dei miei seminari, un gatto di qualche anno venne verso di me. Mi seguiva quando uscivo
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