Page 91 - Come vivere più a lungo
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siero sanguigno può essere talmente piccola (inferiore alle capacità del
meccanismo di riassorbimento tubulare) che le urine ne elimineranno
pochissima.
Molti anni fa fu fatto un test (Harris e Ray, 1935) che dimostrò l'intensità
con cui i tessuti prelevano l'acido ascorbico dal siero del sangue. Questo test,
chiamato «da carico», comporta la somministrazione al soggetto di una certa
quantità di vitamina C per via orale o per iniezione, la raccolta delle urine nelle
sei ore successive e la loro analisi rispetto all'acido ascorbico. Se si sommini-
stra una dose orale di circa 1 g, la maggior parte delle persone, il cui siero san-
guigno non rimane privo della vitamina, la elimina nelle sei ore successive at-
traverso le urine, in una percentuale che varia dal 20 al 25 per cento. Se il sog-
getto elimina una percentuale inferiore dell'acido ascorbico ingerito, ciò è da
imputarsi al fatto che si è alimentato secondo una dieta contenente una quantità
insufficiente di vitamina C e i suoi tessuti ne sono pertanto privi, o a qualche
anomalia biochimica del suo organismo che agisce in modo da rimuovere l'a-
scorbato dal siero del sangue con molta velocità, per convertirlo forse in altre
sostanze. Nel 1966 VanderKamp, dichiarò che i pazienti affetti da schizofrenia
cronica richiedevano una dose da carico di acido ascorbico circa dieci volte su-
periore a quella richiesta da altri soggetti, affinchè ne comparisse una certa
quantità nelle urine. Ciò è stato verificato anche da Herjanic e Moss-Herjanic
(1967). I risultati di un altro test da carico sono illu strati nello schema di pagina
10 (PAULING e colleghi). In questo studio, a 44 pazienti ospedalizzati di re-
cente per schizofrenia acuta e ad altri 44 soggetti furono somministrati 1,76 g.
di acido ascorbico per via orale e fu misurata la percentuale espulsa con le uri-
ne nelle sei ore successive. Risultarono venti varianti individuali di tale percen-
tuale, dal 2 al 40 per cento, dove i pazienti schizofrenici espellevano soltanto il
60 per cento circa in più degli altri. Probabilmente questa variazione è in parte
dovuta all'alimentazione e in parte è di origine genetica.
Gli esperimenti suggeriscono che esistono tre tipi di esseri umani rispetto
alla capacità di utilizzazione dell'acido ascorbico da parte dell'organismo: quel-
li che ne espellono quantità basse, quelli che ne espellono quantità medie e
quelli che ne espellono quantità alte. Questo concetto, tuttavia, non è ancora
stato esaminato esaurientemente.