Page 86 - Come vivere più a lungo
P. 86

mina C degli uomini è probabilmente altrettanto ampia.

              Ho accettato la conclusione a cui essi sono pervenuti,  nonché  quelle  rag-
          giunte  da altri ricercatori, che suggeriscono che la quantità ottimale  di assun-

          zione di acido ascorbico per gli esseri umani copre un ampio spettro, che pre-
          senta forse ottanta variazioni, dai 250 mg. ai 20 g. al giorno o anche più.

              La vitamina  C è stata oggetto di numerosi studi e su di essa esistono miglia-
          ia di pubblicazioni scientifiche. Il lettore di questo libro avrebbe tutti i diritti di
          chiedersi, in primo luogo, perché la scala dei valori dell'assunzione ottimale di

          questa importante sostanza  non fu determinata con sicurezza  nel passato e, in
          secondo luogo, perché nessuno sa dirgli quanta assumerne per godere della sa-
          lute ottimale. Parte della risposta alla prima domanda è implicita  nel fatto che

          una quantità molto piccola della vitamina, forse 10 mg. al giorno, è sufficiente
          per prevenire lo scorbuto e i medici e i dietologi hanno accettato l'idea che una
          quantità maggiore non sia necessaria. Anche se è stato osservato da alcuni me-
          dici, quaranta o cinquant'anni fa, che delle dosi cento o anche mille volte supe-

          riori sono assai valide nel controllo di malattie diverse, come è già stato detto
          ampiamente in questo libro, la categoria medica e la maggioranza degli scien-
          ziati ne hanno ignorato l'evidenza.

              Un'altra parte della risposta a questa prima domanda sta nel fatto che studi
          in grado di approfondire  adeguatamente  l'argomento possono essere condotti

          solo a prezzo di grandi sforzi anche economici.  È molto più facile  ricercare
          qualche  farmaco potente, dall'effetto  benefico  immediato (quantunque  sia più
          difficile controllare i possibili danni, a lungo termine, che esso potrebbe provo-
          care a parte degli individui cui è stato somministrato). Sono stati condotti pa-

          recchi studi epidemiologici,  pianificati ed eseguiti  in modo eccellente, riguar-
          danti principalmente  i fattori della  nutrizione  in  relazione  all'incidenza  delle
          malattie e alle possibilità di morte nelle varie età.

              In alcuni di questi studi è stata schedata la natura dei cibi ingeriti;  le quanti-
          tà di vitamina  C e delle altre vitamine  presenti nella dieta sono state calcolate

          secondo le tabelle che forniscono i contenuti vitaminici dei vari cibi. Alcuni di
          questi studi rivelano che l'incidenza delle malattie e le possibilità  di morte alle
          diverse  età sono inferiori  nelle  persone che  assumono  quantità  maggiori  di
          vitamina C (e anche altre vitamine), rispetto a quelle che ne prendono in dosi

          inferiori. In questi studi, tuttavia, le assunzioni di vitamina C sono piccole; abi-
          tualmente, per esempio, esse variano  da 0 mg. fino  a 50 mg.  giornalieri  nel
          gruppo  ad  assunzione  bassa,  e  fra  i  50  mg.  e  i  100  mg.  nel   gruppo   ad

          assunzione alta.
              Nello  studio condotto nel 1948 nella  contea di San Mateo, in California,

          Lester Breslow e i suoi collaboratori intervistarono 577 residenti selezionati a
          caso, dai cinquant'anni in su. Ottennero molte informazioni sul loro stato di sa-
   81   82   83   84   85   86   87   88   89   90   91