Page 90 - Come vivere più a lungo
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domandare, allora, perché mai avremmo dovuto sviluppare la pompa più
grande. La risposta è, sicuramente, che la pompa più grande ci serve per
conservare il 7 per cento in più di vitamina C. Ne consegue che il limite a cui si
è spinto il riassorbimento tubulare rappresenta il limite più basso di assunzione
ottimale di vitamina C. Tale limite è due volte superiore a quello raccomandato
dalle RGR.
Se si assume una grande quantità di vitamina C, il 62 per cento di questa
quantità viene espulso con le urine, cosicché soltanto il 38 per cento circa rima-
ne nel corpo per svolgere le sue importanti funzioni. È comunque una buona
cosa che la vitamina C sia presente nelle urine. Essa protegge dalle infezioni
urinarie e anche dal cancro alla vescica, come si dirà al Capitolo 20.
Inoltre, anche quella frazione di una elevata dose di vitamina C presa per
bocca che rimane negli intestini ha il suo valore. DeCosse e i suoi collaboratori
studiarono l'effetto di 3 g. al giorno di acido ascorbico, mentre controllavano la
crescita di polipi adenomatosi del retto in persone che avevano ereditato la ten-
denza a produrne (1975). Questa poliposi è molto seria, poiché generalmente i
polipi degenerano in cancro maligno. Su di un gruppo di otto pazienti, si vide
che in due di essi i polipi regredirono totalmente, e in tre parzialmente.
La presenza della vitamina C nelle urine è stata usata dalle autorità preposte
allo studio dell'alimentazione come un validissimo argomento a sfavore di as-
sunzioni elevate. Il dottor Fredrick J. Stare, nel suo libro La dieta equilibrata
del 1969, afferma che 60 mg. o 70 mg. al giorno sono sufficienti. «Una quanti-
tà superiore di vitamina C non può essere immagazzinata nel corpo», egli dice,
«e viene semplicemente espulsa. In circostanze normali non avete bisogno di
compresse di vitamine C». Egli ribadisce queste convinzioni nel suo ultimo li-
bro Panic in the Pantry (Panico in dispensa) del 1975. Ma si tratta di afferma-
zioni false.
Le osservazioni fatte sulla concentrazione di ascorbato nel plasma sangui-
gno, corrispondente alla capacità del meccanismo di riassorbimento tubulare in
diverse persone, ci forniscono infatti alcune informazioni sulla individualità
biochimica rispetto alla vitamina C.
In uno studio condotto su diciannove soggetti, la capacità variava dai 10
mg. ai 20 mg. per litro (Friedman, Sherry e Ralli, 1940). Una variazione analo-
ga è stata rilevata da altri ricercatori.
L'acido ascorbico è presente nei vari fluidi e organi dell'organismo, special-
mente nei leucociti e nel sangue; anche nel cervello la sua concentrazione è al-
ta. Quando una persona con una scorta insufficiente di acido ascorbico ne inge-
risce una certa quantità, questa passa rapidamente dal siero sanguigno nei leu-
cociti, nelle altre cellule e in organi come la milza. La quantità che rimane nel