Page 226 - Come vivere più a lungo
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alle  donne). Da questo momento in poi, tuttavia, le donne invecchiano  con la

          stessa velocità  degli  uomini,  come  è indicato dal parallelismo  delle  linee  di
          Gompertz.

              Le persone che fumano  sigarette hanno  una  cattiva  salute, che è resa evi-
          dente non soltanto dalla  maggiore incidenza di malattie importanti o seconda-
          rie, ma anche dall'impressionante aumento del tasso di mortalità dovuto a qua-

          lunque causa. I fumatori di sigarette conducono una vita infelice: essi sono pri-
          gionieri della loro tabaccodipendenza.

              Sono state fatte moltissime  ricerche accurate che confrontavano il tasso di
          mortalità di una popolazione di fumatori di sigarette con quello di una popola-
          zione analoga  di non fumatori.  I fumatori muoiono  prima dei non fumatori, a

          tutte le età e in relazione a qualsiasi numero (sempre però elevato) di sigarette
          fumate: inoltre muoiono in proporzione maggiore anche a causa di tutte le altre
          malattie.  I loro naturali  meccanismi  di difesa sono danneggiati a tal punto da
          renderli vulnerabili  a ogni attacco. Anche coloro che non fumano, ma vivono

          in un ambiente pieno di fumo, subiscono un danno in misura tale da veder di-
          minuita la loro speranza di una lunga vita.

              Chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno ha il doppio di probabilità, ri-
          spetto a chi non fuma, di morire a un'età compresa fra i cinquanta e i sessan-
          t'anni (un po' minore a età più avanzate); chi fuma due pacchetti al giorno ha

          tre volte tale probabilità. I fumatori muoiono in media circa otto anni prima dei
          non fumatori.  I fumatori di sigari non subiscono un danno così grande, forse
          perché non aspirano il fumo; tuttavia,  essi muoiono  un anno o due prima dei
          non fumatori, spesso di cancro alla bocca o alla gola.

              Venticinque  anni fa calcolai che la durata della  vita diminuiva  di quindici

          minuti ogni sigaretta fumata.

              Poiché il fumare una sigaretta richiede circa cinque minuti,  ne conclusi che
          non valeva la pena di fumare, a meno che il fumatore non fosse quattro volte
          più felice fumando che non fumando (Pauling, 1960).

              Non è certo allegro avere un cancro ai polmoni. Un fumatore che vive in
          città ha trecento volte più probabilità  di morire di cancro ai polmoni di quante

          ne abbia un non fumatore che viva in campagna. Un tempo c'era una notevole
          differenza  tra il tasso di mortalità da cancro ai polmoni degli uomini  e quello
          delle  donne ma oggi, dal momento che molte donne fumano, esse stanno rag-
          giungendo gli uomini.
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