Page 138 - Come vivere più a lungo
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traverso trasfusioni  di sangue.  I pazienti sono spesso uomini  e donne omoses-

          suali con un'attività sessuale promiscua ma la malattia  colpisce anche soggetti
          eterosessuali, inclusi i bambini.

              I pazienti sviluppano infezioni secondarie e una forma di cancro, il sarcoma
          di Kaposi; la malattia conduce spesso alla morte.

              Il successo ottenuto dalla vitamina  C nella  cura di altre malattie  virali  ne
          suggerisce l'uso anche per la  lotta contro l'AIDS. Il dottar Ewan Cameron, il
          dottor Robert F. Cathcart e io, ognuno separatamente, avanzammo questa pro-

          posta, negli ultimi  tre anni, a gruppi di medici esperti, ma senza ricevere rispo-
          sta.

              È stato pubblicato uno studio in proposito: Cathcart (1984) esaminò novan-
          ta pazienti affetti da AIDS che si erano rivolti ad altri medici per essere curati e
          che prendevano anche elevate dosi di ascorbato di propria iniziativa. Cathcart

          stesso trattò dodici malati di AIDS con dosi elevate (da 50 a 200 g. al giorno)
          di ascorbato, somministrato oralmente o per via endovenosa. Egli concluse, in
          seguito alle sue limitate osservazioni, che la vitamina C sopprime i sintomi del-

          la malattia ed è in grado di ridurre l'incidenza delle infezioni secondarie. È evi-
          dente che devono essere fatte altre ricerche in questa direzione.

              La chemiotassi dei fagociti è una parte importante del meccanismo immuni-
          tario (capitolo 12). La chemiocinesi è l'accresciuto movimento delle cellule, in
          una direzione precisa o casuale, in risposta a uno stimolo  chimico; la chemio-

          tassi è invece l'accresciuto movimento delle cellule  nella  direzione giusta, vale
          a dire verso il luogo dove esse sono richieste, per esempio il focolaio di un'in-
          fezione. I neutrofili  sono i leucociti più suscettibili alla chemiotassi, giungono
          per primi al focolaio dell'infiammazione, seguiti da altri leucociti, i fagociti.

              Esistono molte cause diverse di chemiotassi anomala  dei fagociti  (Gallin,

          1981). Molte anomalie  genetiche  sono così gravi che già nei primi  giorni  di
          vita compaiono  degli  stafilococchi,  altre infezioni  e problemi  dermatologici,
          tanto che la maggior parte dei neonati che ne sono affetti non vive a lungo. In
          parecchie malattie, incluse l'artrite reumatoide e il cancro, i tessuti malati libe-

          rano nel sangue delle sostanze che interferiscono sulla mobilità dei fagociti.

              Molti ricercatori hanno riferito che un'assunzione maggiorata di vitamina C
          migliora la risposta chemiotattica dei fagociti. Uno di loro fu Anderson (1981),
          che riferì come 1 g. di vitamina C al giorno migliorò la mobilità dei neutrofili
          nei bambini affetti da malattia cronica granulomatosa. Miglioramenti analoghi

          sono stati riscontrati in pazienti affetti da asma e da tubercolosi.

              Patrone e Dallegri (1979) giunsero alla conclusione che la vitamina  C rap-
          presenta la terapia specifica contro i difetti primari della funzione dei fagociti
          nelle persone che manifestano infezioni ricorrenti.
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