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criminali. Durante gli anni della crisi economico-finanziaria i
«buchi neri» sono aumentati?
Da quando è stato pubblicato Illecito c’è stata un’esplosione di
buchi neri nel mondo. Fino agli inizi del 2000 erano oggetto di
studio e di attenzione da parte degli addetti ai lavori. Un buco
nero geopolitico, espressione che ho preso in prestito da Lucio
Caracciolo direttore della rivista italiana di geopolitica «Limes»
è un luogo del mondo dove le leggi tradizionali della politica,
dell’economia e della società civile non trovano applicazione.
Nascono anche dai fallimenti economici e politici e sono favoriti
da fattori geografici. Spesso sono lontani e relativamente isolati
dai principali centri di potere, come la capitale di un paese, ma
sono sorprendentemente ben collegati con i mercati di altri
continenti sui quali piazzano le loro redditizie esportazioni
illecite. Negli ultimi anni i buchi neri sono entrati nelle
preoccupazioni di molti cittadini, nella quotidianità delle news.
Pensiamo ai pirati che operano nelle acque della Somalia, al
confine tra Spagna e Marocco, alla situazione del Sud Italia, o
dell’Europa Orientale e dei paesi di frontiera con la Russia, come
l’Ucraina. Questi sono territori in cui il gioco democratico è
sospeso e l’economia e i rapporti sociali sono regolati da gruppi
criminali che controllano le risorse. Un altro pericoloso buco
nero che si è rafforzato in questi anni è la Corea del Nord: uno
Stato criminale, dove le principali entrate economiche
provengono dall’esportazione di prodotti proibiti, dal traffico di
esseri umani, armi, droga, denaro falso.
Quello però che desta piú preoccupazione al momento è il
vicino di casa degli Stati Uniti: il Messico. Come tutti i buchi
neri, anche quello messicano non è scoppiato all’improvviso, ma
è il prodotto di una serie di scelte politiche sbagliate.
Il Plan Colombia, il programma per la repressione del
narcotraffico sovvenzionato dagli Stati Uniti e approvato nel
2000, ha reso piú efficace l’azione del governo colombiano e
consentito alle autorità nazionali di contrasto del crimine di
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