Page 128 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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suo ruolo, rimanendo l'unico interlocutore istituzionale cui rivolgersi per
tutte le pratiche riguardanti la Regione.
E Mirello di favori ne fa tanti. Non c'è una legge che riguardi il
personale, le cooperative, i contributi agricoli o quelli per gli allevatori che
non abbia la sua regia. Non c'è scelta consociativa che non abbia il suo
zampino, anzi il consociativismo lo rivendica orgogliosamente.
È un parlamentare navigato e, anche grazie alla esperienza di
assessore regionale alla Presidenza, alla Programmazione e al Personale,
fatta con i governi di centrosinistra, conosce tutti i meccanismi per
districarsi nel contorto labirinto legislativo della Regione: è abilissimo nel
presentare all'ultimo momento enigmatici emendamenti alle leggi, scritti in
modo incomprensibile, citando altre leggi che rimandano ad altre leggi,
che, a loro volta, interpretano altre leggi ancora, che si richiamano a
sentenze della Corte costituzionale, che citano altre sentenze del Tar del
Lazio e via dicendo e che, alla fine, nessun parlamentare riesce a
comprendere. Soltanto dopo che vengono approvati, quasi sempre con il
consenso già preventivamente contrattato del governo, si scopre che,
grazie ad essi, si assumono cento persone di qua, cinquanta di là, si
promuove questa o quella fascia di dipendenti regionali e cose simili.
Ovviamente, la notizia del suo coinvolgimento in vicende di mafia, poco
dopo quello di Cuffaro, crea una situazione di turbamento, soprattutto tra i
Democratici di sinistra.
Ancora una volta, nell'Assemblea regionale siciliana mi ritrovo da solo a
chiedere le dimissioni di uno dei massimi rappresentanti delle istituzioni,
coinvolto in vicende cosi gravi. Centrodestra e centrosinistra mantengono
lo stesso atteggiamento, a parti invertite, tenuto un mese prima per la
vicenda del presidente della Regione, Cuffaro.
A differenza di quest'ultimo, Crisafulli si autosospende sia dal partito sia
dal gruppo parlamentare e anche dalla funzione di vicepresidente
dell'Assemblea regionale. Quanto meno è un segnale di rispetto per le
istituzioni.
Ai giornalisti che evidenziano che l'unica richiesta di dimissioni arriva da
sinistra, risponde: «Tanto Forgione chiede le dimissioni di tutti», e questo
offre l'occasione alla stampa di ricordare un episodio avvenuto nei giorni
della vicenda Cuffaro, quando lui, in polemica diretta con me che ne
chiedevo le dimissioni, davanti ai cronisti afferma «vedi Forgione, il mio
concetto di legalità è un po' più elastico del tuo...» 64
Coloro che invece dimostrano di avere qualche problema di coerenza
sono il segretario dei Ds, Antonello Cracolici, e il presidente del gruppo
parlamentare, Lillo Speziale, partito e gruppo dai quali Crisafulli si è
autosospeso: prima condannano pubblicamente i suoi comportamenti,