Page 923 - Shakespeare - Vol. 4
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E ogni ora ti insegnavo
               Una cosa o l’altra.
               Quando tu, selvaggio,
               Non conoscevi ciò che pensavi

               Ma balbettavi come un bruto,
               Io ho dato alle tue intenzioni
               Parole che te le fecero conoscere.
               Ma la tua razza abbietta, anche se imparavi,

               Aveva in sé qualcosa che le nature buone
               Non possono tollerare. E perciò giustamente
               Sei stato confinato in questa roccia,
               Tu che meritavi assai più di una prigione.



              CALIBAN
               Mi avete insegnato

               A parlare come voi: e quel che ho guadagnato
               È questo: ora so maledire.
               Vi roda la peste rossa

               Per avermi insegnato la vostra lingua!


              PROSPERO

               Via di qui, figlio di strega!
               Portaci legna da ardere e fa’ presto.
               Ti aspetta altro lavoro.
               Scrolli le spalle, canaglia?

               Se trascuri
               O fai malvolentieri
               Ciò che ti ordino
               Ti tormenterò coi crampi dei vecchi,             10

               Riempirò tutte le tue ossa di dolori,
               Ti farò urlare in modo tale
               Che alle tue grida
               Tremeranno le belve.



              CALIBAN
               Ti prego, no.

               (a parte) Devo ubbidire: la sua Arte
               È così potente da piegare Setebos,
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