Page 679 - Shakespeare - Vol. 4
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Signore, benvenuto:
mio padre vuole che io m’assuma
l’ospitalità del giorno. (A Camillo) Siate il benvenuto, signore.
Dammi quei fiori laggiù, Dorca. Venerandi signori,
a voi il rosmarino e la ruta; questi conservano
freschezza e profumo per tutto l’inverno:
grazia e ricordo portino a voi due,
benvenuti alla nostra tosatura!
POLISSENE
Pastorella −
bella pastorella − la canizie nostra bene s’adatta
ai vostri fiori d’inverno.
PERDITA
Signore, quando l’anno declina,
e non è morta ancora l’estate, né è nato
il tremolante inverno, i fiori più belli della stagione
sono i garofani e le violaciocche screziate,
che alcuni chiamano bastarde di natura: ma questo genere
non cresce nel nostro rustico giardino, né io mi curo
di cercarne i virgulti.
POLISSENE
Perché mai, gentile fanciulla, 40
li trascurate?
PERDITA
Perché ho sentito dire
che, nella loro screziatura, c’è un’arte che rivaleggia
con la grande natura creatrice.
POLISSENE
E sia;
ma non c’è mezzo per migliorare la natura
che da natura non venga: così, sopra quell’arte
che, come voi dite, aggiunge qualcosa alla natura, c’è un’arte