Page 611 - Shakespeare - Vol. 4
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dei giochi del mio signore e vostri, quando eravate ragazzi.
Insieme eravate due bei monelli, vero?
POLISSENE
Eravamo, bella regina,
due giovani per cui non esisteva il dopo,
e il domani era come l’oggi, e pensavamo
che saremmo stati ragazzi sempre.
ERMIONE
Non era il mio signore
il più birbante dei due?
POLISSENE
Eravamo come agnellini gemelli che ruzzano nel sole
e belano l’uno all’altro: ci scambiavamo
innocenza per innocenza: non conoscevamo
la dottrina della malizia, e neppure ci sognavamo
che altri la conoscesse.
Se avessimo continuato quella vita,
e la nostra natura fanciullesca non si fosse rafforzata
con un sangue più saldo,
avremmo potuto arditamente dire al cielo
“siamo innocenti”, una volta riscattata
la colpa originale. 6
ERMIONE
Da ciò si deduce
che da allora avete trasgredito.
POLISSENE
Mia sacra signora,
le tentazioni sono arrivate più tardi:
poiché in quei giorni implumi mia moglie era bambina;
e la vostra preziosa persona non aveva ancora incontrato lo sguardo
del mio giovane compagno di giochi.