Page 601 - Shakespeare - Vol. 4
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volgare e morbosa gelosia di Leonte nulla ha a che fare con la passione di
Otello. Analogie invece ci sono tra The Winter’s Tale e Romeo and Juliet, [...]
la Nutrice-Paolina, Romeo-Florizel e Giulietta-Perdita, ma la situazione è
rivisitata nel romance come una vittoria della nuova generazione sulla
vecchia. Invece di finire vittime sacrificali che mettono pace tra pentiti e
singhiozzanti Montecchi e Capuleti, Florizel e Perdita tornano a pareggiare i
conti, riparare agli errori degli anziani e terminare il tutto nell’allegria di un
Christmas Carol.
Giusto negli anni in cui Shakespeare lavorava ai suoi romances, un altro
grande era occupato alla seconda parte del Quijote e alle Novelas ejemplares
(pubblicate per la prima volta nel 1613). Una di queste novelle «esemplari»
intitolata La Gitanilla (La zingarella) narra di Preciosa, bella giovane gitana di
cui s’innamora il nobile Juan, che per starle vicino si fa gitano anche lui e
prende il nome di Andrés. Preciosa e Andrés si fidanzano, ma la giovane
rimanda le nozze per un periodo di due anni perché vuole prima convincersi
che Juan-Andrés sappia accettare l’umile vita del gitano. Seguono alcune
scene pastorali, con balli, canzoni e gelosie finché un giorno Andrés è
accusato ingiustamente di furto e ingiuriato e percosso da un soldato che
vuole arrestarlo, in uno scatto d’ira lo uccide. Il nobile giudice-governatore
della città lo condanna a morte, Preciosa interviene per lui e il giudice e sua
moglie sono molto colpiti dalla bellezza, grazia e coraggio della zingarella. A
questo punto la vecchia zingara che aveva allevato Preciosa arriva con uno
scrigno che contiene gioielli infantili e una lettera. Si scopre così che Preciosa
è la figlia, rubata in fasce dagli zingari, del nobile giudice e sua moglie. Il
vecchio, però, vuole mettere Juan-Andrés alla prova e va a trovarlo in
prigione per chiedergli se lui e la zingarella sono marito e moglie. Andrés
sospetta che il vecchio si sia innamorato di Preciosa, ma supplica una
cerimonia nuziale prima del patibolo. Il lieto fine comunque è inevitabile:
dopo la discesa agli inferi, si risale alla felicità del doppio riconoscimento
della nobile coppia e al perdono della vecchia zingara ladra di bambini.
È più che certo che tra Cervantes e Shakespeare non ci sia stato nessun
contatto. Forse un po’ di paziente o fortunata ricerca troverà una fonte
comune per la novella di Cervantes e quella di Greene (Amadís de Gaula, per
esempio). Al contrario di Shakespeare, possiamo assumere che Greene
leggesse le lingue continentali, italiano, francese e spagnolo; ma per il
momento preferisco pensare che le coincidenze siano coincidenze di gusto nei
due vecchi scrittori e nei loro lettori e spettatori. E si tratta, naturalmente,
anche di storie folcloristiche trite, passate e ripassate, ma questo, allora,