Page 1810 - Shakespeare - Vol. 4
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               Tempo divoratore, spunta gli artigli al leone

               e costringi la terra a divorar la sua dolce prole,
               strappa le zanne aguzze dalle fauci feroci della tigre
               ed ardi nel suo sangue l’immortale fenice,
               rendi pure nel tuo corso stagioni tristi e liete

               e fa’ quello che vuoi, Tempo dal veloce passo,
               al mondo intero e ai suoi effimeri piaceri:
               ma il più atroce dei delitti io ti proibisco.
               Non scolpire le tue ore sulla fronte del mio amore,

               non segnarvi linee con la tua grottesca penna;
               durante la tua corsa lascia che resti intatto
               qual modello di bellezza agli uomini futuri.
                               Oppur scatenati, vecchio Tempo: contro ogni tuo torto,

                               il mio amore nei miei versi vivrà giovane in eterno.
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