Page 1572 - Shakespeare - Vol. 4
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la beltà della sua persona.
Credetemi, signore, è la donna più splendida
che mai si sia giaciuta con un uomo; e quando la gente
poté vederla da presso, si levò un frastuono
qual di sartiame investito in mare da fiera tempesta,
con altrettanto fragore di suoni discordi. Cappelli, mantelli −
persino farsetti, mi parve − volarono all’aria, e se le teste
potessero farlo, le avrebbero perdute. Un tale tripudio
mai prima l’ho veduto. Donne grosse e ventrute,
a men di una settimana dal parto, come gli arieti
nelle guerre d’un tempo, cozzavano contro la calca,
facendosi largo a spintoni. Nessun uomo al mondo
avrebbe potuto dire “Questa è mia moglie”: tutti erano avvinti
in uno straordinario garbuglio.
SECONDO GENTILUOMO
E poi che è successo?
TERZO GENTILUOMO
Finalmente Sua Grazia si levò e con ritegno, a piccoli passi,
raggiunse l’altare, ove s’inginocchiò, e come una santa
levò al cielo i suoi begli occhi e pregò devotamente;
poi si levò di nuovo e s’inchinò alla folla;
e allora, per mano dell’Arcivescovo di Canterbury,
ella ricevette i regali attributi d’una regina,
come l’olio santo, la corona di Edoardo il Confessore,
la verga con la colomba della pace, ed altrettali emblemi,
a lei nobilmente conferiti. Compiuto il rito, il coro,
con tutti i più scelti musici del regno,
insieme intonarono il Te Deum. Così ella si congedò,
e in pompa magna ripercorse il medesimo itinerario
sino a York Place, ove si tiene il banchetto. 60
PRIMO GENTILUOMO
Signore,
non dovete più chiamarlo York Place. Lo era in passato,
ma dopo la caduta del Cardinale quel nome non esiste più:
adesso è proprietà del Re, e si chiama Whitehall.