Page 1450 - Shakespeare - Vol. 4
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ambizioni, ma Anna si guarda bene dal darle spago: anche dopo che il
Ciambellano le comunica che il Re le ha conferito il titolo di contessa ed un
sontuoso appannaggio. (iv) Un solenne tribunale ecclesiastico apre, a
Blackfriars, il processo di divorzio. La Regina difende la propria vita
intemerata e denuncia falsi e trame di Wolsey, lo ricusa come giudice e
abbandona il processo: farà ricorso al Papa. Il Re assolve Wolsey da tali
accuse e rifà la storia del proprio dramma di coscienza: se la Regina non ha
saputo dargli un erede maschio, c’è in questo il segno d’una punizione divina,
e un vizio d’origine nell’unione contratta. In cuor suo, il Re non si fida già più
di Wolsey e Campeggio, e attende con ansia il ritorno di Cranmer.
ATTO III. (i) Caterina, confortata dalle ancelle, respinge i melliflui consigli dei
due cardinali, che vorrebbero indurla a rinunciare al titolo. Lamenta il suo fato
di donna sola e straniera in una terra ormai ostile, e poi si rassegna
all’inevitabile. (ii) I nemici di Wolsey esultano nell’apprendere che documenti
per lui altamente compromettenti sono finiti in mano al Re il quale − con
l’avallo di Cranmer, frattanto rientrato dal Continente − ha segretamente
sposato Anna. Wolsey, inquieto per il crescente prestigio di Cranmer ma
ignaro dei più recenti sviluppi, s’illude di poter spegnere la fiamma del Re per
Anna − quella «luterana arrabbiata». Ma arriva il Re coi documenti
incriminati, e lo apostrofa con sarcasmo: adesso è lui a giocare come il gatto
col topo. Wolsey fa grandi professioni di lealtà e dedizione alla cosa pubblica.
Il Re lo lascia a meditare sulle prove raccolte. Wolsey capisce che tutto è
perduto: i suoi nemici vengono ad arrestarlo e, in un serrato confronto, gli
leggono i capi d’accusa. Wolsey riflette sulla propria caduta, e comunica al
fido Cromwell il senso di liberazione e ritrovata pace interiore che subentra
alla perdita di ogni potere: ora Tommaso Moro è cancelliere, Cranmer
Arcivescovo di Canterbury e Anna è sul punto di diventare Regina. Esorta
Cromwell a far tesoro degli insegnamenti di tanta caduta e, libero da
ambizioni mondane, ad agire nobilmente e cristianamente in futuro.
ATTO IV. (i) I due Gentiluomini, venuti ad assistere al corteo
dell’incoronazione, ci aggiornano sulle ultime novità: Caterina è ufficialmente
ripudiata, Cromwell premiato con alte cariche. Un terzo Gentiluomo giunge
trafelato a descrivere il solenne rito religioso e il tumultuare della folla
festante. (ii) Caterina, assistita da Griffith e dall’ancella Pazienza, si fa
narrare la morte di Wolsey, ravveduto e penitente, e di lui enumera colpe e
difetti. Griffith, per contro, rende giustizia a qualità e meriti del grande uomo
di stato. «Colui che più odiavo in vita, tu mi costringi a onorarlo», ribatte l’ex-
Regina. Una visione celestiale santifica la fine imminente di Caterina, che al