Page 1446 - Shakespeare - Vol. 4
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PREFAZIONE
L’Enrico VIII − o meglio, La famosa storia della vita di Re Enrico VIII − è
l’ultimo dramma di Shakespeare e segna il ritorno, dopo un intervallo di ben
quattordici anni, ai grandi temi della storia nazionale affrontati nelle due
grandi tetralogie che trattano le vicende del regno inglese dal 1398 al 1521,
come anche nel Re Giovanni, che risale agli esordi della sua attività di
drammaturgo. Se il dramma di Giovanni Senzaterra prelude alla ricca e
fortunata stagione delle chronicle plays, l’Enrico VIII ne costituisce la più che
degna conclusione; e vale la pena di notare che tra queste due opere per così
dire “isolate”, tra questi due poli della storia inglese rivisitata da
Shakespeare, si può stabilire più di un nesso. Entrambi i drammi infatti
presentano un sovrano (debole e perdente Giovanni, forte e vincente Enrico)
che vuole riaffermare l’autorità della corona e riscattarla dalle ingerenze della
Chiesa di Roma; entrambi offrono memorabili, nobili esempi di fermezza
d’animo di fronte all’avverso destino e si chiudono con fervidi accenti di un
patriottismo che in Shakespeare non si dà mai per scontato.
Questo ritorno alla storia è in gran parte dovuto a un motivo contingente: le
nozze di Elisabetta, figlia di Re Giacomo I Stuart, e Federico, Elettore Palatino
e cardine dell’alleanza con i principi protestanti di Germania; le nozze ebbero
luogo il 14 febbraio 1613, in una grandiosa cornice di festeggiamenti che
includeva − come sempre in queste occasioni − il revival dei drammi storici
più fortunati dell’ultimo ventennio e la prima rappresentazione di altri,
composti ad hoc, quali appunto l’Enrico VIII (cfr. anche Data e fonti). Di fronte
al primo re Stuart − Giacomo I, che voleva figurare agli occhi del mondo
come il garante della pace e che con le nozze della figlia Elisabetta voleva
consolidare la successione al trono protestante − conveniva celebrare un
monarca del passato impegnato sul fronte della pace, della giustizia e della
continuità dinastica, e rievocare i fasti di un’altra Elisabetta, la grande regina
figlia di Enrico VIII che i cuori inglesi ricordavano con orgoglio e nostalgia.
Sull’affollata scena londinese c’era già un Enrico VIII: quello schizzato alla
brava da Samuel Rowley, disinvolto mestierante del teatro, in When You See
Me, You Know Me, «Se mi vedi, mi riconosci, ovvero La famosa cronaca
storica di Re Enrico VIII, con la nascita e vita virtuosa di Edoardo Principe di
Galles»; rappresentato nel 1604, era stato riportato in scena dai Prince’s Men
in omaggio al figlio di Giacomo I, Enrico Stuart principe ereditario e patrono