Page 1153 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1153
EMILIA
Vi prego, non dite nulla, vi prego;
chi non sente o vede la pioggia, quando c’è in mezzo,
non può sapere cos’è bagnato o asciutto. Se voi foste
una statua dipinta da un artista, 16 vi comprerei
per istruirmi in un dolore così grande, invero
un così straziante modello; ma ahimè,
essendo una sorella naturale del nostro sesso,
il vostro dolore batte su di me così arroventato
che vi sarà riflesso e rispedito
il cuore di mio fratello, e lo scalderà alla pietà
se anche fosse di pietra. Vi prego, prendete conforto.
TESEO
Avanti, al tempio! Che non si perda un iota
della sacra cerimonia.
PRIMA REGINA
Oh, questo rito solenne
durerà più a lungo e sarà più costoso
d’una guerra delle vostre supplici. Ricordate, la vostra fama
rintocca nell’orecchio del mondo; quel che voi fate rapido
non è cosa azzardata; il vostro impulso è più
dell’altrui laborioso piano, la vostra previsione
più delle imprese loro. Ma, o Giove, le vostre imprese,
appena che si muovano, come le procellarie fanno ai pesci, 17
vincono prima di attaccare. Pensate, caro Duca, pensate
quali letti hanno i nostri re uccisi.
SECONDA REGINA
E quali angosce i nostri letti,
ché i nostri amati signori non ne hanno alcuno.
TERZA REGINA
Di adatto ai morti.
A quelli che con corde, pugnali, veleni o precipizi,
stanchi della luce di questo mondo, a se stessi
si son fatti orribili agenti di morte, la pietà degli uomini