Page 1138 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1138
grado, la ragione è di chi uccide il contendente.
Per intercessione di Piritoo, Arcite viene liberato, ma bandito dal regno in
perpetuo sotto pena di morte, che però il Fante di picche non esita a sfidare
pur di restare vicino ad Emilia. Vincendo alcune gare sportive riesce perfino
ad entrare al servizio di costei. Nel frattempo la Figlia del Carceriere s’è
invaghita perdutamente di Palamone e gli ha aperto la porta della torre. Nel
terzo atto il Fante di cuori piomba sul Fante di picche durante una festa di
Calendimaggio, lo chiama traditore e lo costringe a risolvere la loro questione
con un duello. Arcite cavallerescamente promette di tornare con una lima per
liberare Palamone dalle catene, cibo per ristorarlo e due armature per il
duello. Segue la scena centrale della parte “commedia”: la Figlia, impazzita
d’amore non corrisposto per Palamone, vaga per la campagna e incontra un
gruppo di rustici che sotto la guida di un pedante maestro di scuola prepara
un trattenimento-intervallo con danza per il duca e la corte che sono nei
boschi impegnati in una partita di caccia. La Figlia arriva a proposito a
sostituire una rustica ballerina che s’era sottratta all’impegno. La scena
ricorda ovviamente il trattenimento organizzato dai “meccanici” d’Atene per il
Duca nel Sogno d’una notte di mezza estate che qui diventa una fonte
secondaria dei Cugini. La danza rusticana è presa in prestito dal Masque of
the Inner Temple and Gray’s Inn di Francis Beaumont, rappresentato a corte
in occasione del matrimonio della Principessa Elisabetta con l’Elettore
Palatino il 20 febbraio 1613. Già nel Racconto d’inverno la danza dei satiri era
stata “involata” allo stesso modo dal Masque of Oberon di Ben Jonson.
Prestiti utili a stabilire le date delle commedie oltre a illuminarci sulle
abitudini di drammaturghi e impresari del primo Seicento.
Ancora una bella scena d’amicizia, in cui però il più razionale Arcite si
guadagna il favore del pubblico, tra i cugini che nel bosco si armano a
vicenda per il duello, interrotto peraltro dal duca. Teseo li condanna entrambi
a morte, ma poi le suppliche del seguito e le ragioni dell’amor cortese lo
fanno decidere per un torneo. I cugini dovranno tornare entro un mese,
ognuno accompagnato da tre cavalieri (in Chaucer erano cento). Il vincitore
avrà Emilia in sposa, i perdenti dovranno morire.
Il quarto atto è quasi interamente dedicato alla Figlia il cui dissennato amore
per Palamone è descritto, con la scusa della pazzia, in toni francamente
sensuali, in opposizione agli asettici sentimenti dell’indecisa, ma assennata
Emilia. Oltre alla parodia della pazzia di Ofelia, la comparsa di un pomposo
dottore nell’ultima scena fa il verso alla pazzia di Lady Macbeth; questo
dottore però prescrive il coito come cura, in termini che anticipano le