Page 111 - Shakespeare - Vol. 4
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BOULT

          Avanti, la tua cosina.       335



              MARINA
          Che cosa augureresti al tuo nemico?



              BOULT
          Be’, di essere il mio padrone o piuttosto la mia padrona.                   336



              MARINA
               Nessuno dei due è infame come te,
               perché loro ti sovrastano avendo il comando.

               Tu tieni un posto che nemmeno il diavolo più tormentato
               dell’inferno scambierebbe con te per non perderci la faccia.
               Tu sei il dannato portinaio di ogni farabutto
               che viene a cercare la sua sgualdrina.

               E ti può prendere a pugni qualsiasi canaglia
               se gli monta la collera. E ti devi ingoiare
               quel che viene eruttato da polmoni infetti.              337



              BOULT
          Che cosa vorresti che facessi? Vorresti che andassi in guerra? Dove uno può

          servire per sette anni per rimetterci una gamba e non avere i soldi, alla fine,
          per comprarsene una di legno?



              MARINA
               Fa’ qualsiasi cosa ma non questa che fai.
               Va’ a vuotare vasi o chiaviche          338  del loro luridume;
               fa’ l’apprendista del boia: tutti questi mestieri

               sono meglio del tuo, perché quello che professi
               anche un babbuino, se avesse la parola, non lo troverebbe
               all’altezza del suo nome. Ah, che gli dèi
               mi salvino da questo posto!

               Ecco, ecco dell’oro per te.
               Se il tuo padrone vuol far guadagni con me,
               proclama che io so cantare, tessere, cucire, danzare,
               insieme ad altre virtù di cui non voglio vantarmi,

               e io sono pronta a insegnare tutte queste cose.
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