Page 1016 - Shakespeare - Vol. 4
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ALONSO
Questo è il più strano labirinto
Che uomo abbia mai percorso,
E in queste cose c’è più
Di quanto la natura abbia mai ordinato.
Qualche oracolo
Deve rimettere in sesto
La nostra conoscenza.
PROSPERO
Signore, mio sovrano,
Non intorbidatevi la mente
Con la stranezza di queste cose.
A tempo debito, e cioè tra breve
Vi spiegherò, in privato,
E nel modo che ve li renda plausibili
Uno per uno gli avvenimenti occorsi.
Fino ad allora, siate allegro
E pensate il meglio di ogni cosa.
(a parte ad Ariel) Vieni qui, spirito:
Libera Caliban e i suoi complici.
Sciogli l’incantesimo.
(Esce Ariel.)
Come sta il mio grazioso sovrano?
Un paio dei vostri uomini,
Che voi non ricordate,
Mancano ancora all’appello.
Rientra Ariel che spinge Caliban, Stefano e Trinculo, vestiti coi costumi
rubati.
STEFANO
Ognuno pensi a tutti gli altri e nessuno si preoccupi di sé stesso − tutto è solo
fortuna. Coragio, prode mostro, coragio. 35
TRINCULO
Se gli spioni che porto in capo dicono la verità ecco proprio una bella vista!