Page 28 - Shakespeare - Vol. 3
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in possesso dell’avversario
se avesse vinto lui; ma il patto
e la clausola relativa e le conseguenze
gettarono la sua parte su Amleto. Bene, ora il figlio
Fortebraccio, un tipo di fuoco, un tipo sfrenato,
qua e là nelle marche norrène ti rastrella
una truppa di disperati, cibo e
dieta d’un impresa
che ha stomaco grande: niente di meno
− qui da noi sembra chiaro − che riprendersi
con la forza e la prepotenza le terre perdute,
come ho detto, dal padre. Questo a mio avviso
è il primo movente dei nostri preparativi,
causa di questa veglia e vera fonte
di tanto agitarsi e armeggiare.
BERNARDO
Questo e nient’altro, ne sono certo. E ciò spiega
perché questa figura portentosa tagli
armata la nostra veglia, e somigli tanto al re
che fu ed è motivo di queste guerre.
ORAZIO
È un pruno che molesta l’occhio della mente!
Quando Roma fiorì come un alto palmizio,
poco prima che cadesse il grande Giulio,
le tombe si svuotarono e i morti nei sudari
invasero le vie stridendo e farfugliando,
e stelle con code di fuoco, rugiade di sangue,
disastri nel sole; e la stella acquosa
che influenza l’impero di Nettuno
patì un’eclissi che fu quasi
un finimondo. E ora è come allora: segni
di avvenimenti terribili, come
araldi che precedono i fati
e prologhi alla sventura che arriva
cielo e terra insieme hanno mostrato
ai nostri climi e alla nostra gente.