Page 27 - Shakespeare - Vol. 3
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coi polacchi, quando rovesciò
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               uomini e slitte sul ghiaccio.  È incredibile.


              MARCELLO
               Così, due volte, proprio in quest’ora morta,
               ci è passato davanti con quel piglio marziale.



              ORAZIO
               Non so che pensarne di preciso, però

               la mia impressione è che questo annunzia
               chissà che malanno al nostro stato.



              MARCELLO
               Ebbene vi prego, sediamoci. E chi lo sa, mi dica
               perché mai questa guardia severissima ogni notte

               affatica i sudditi di questa terra,
               e perché ogni giorno si fondono cannoni di bronzo
               e si comprano fuori strumenti di guerra,
               e perché si forzano i carpentieri a un lavoro
               duro per settimane senza domeniche.

               Cos’è che preparano con tanto sudore e fretta
               da aggiogare la notte alla fatica del giorno,
               chi può spiegarmelo?



              ORAZIO
                               Io. O almeno

               sento dire questo: il nostro ultimo re
               − la sua immagine è apparsa un minuto fa −
               fu sfidato a duello, come sapete, da Fortebraccio
               di Norvegia, spinto da orgoglio e

               invidia; e il valoroso Amleto
               − valoroso lo stimava tutto il nostro emisfero −
               ammazzò Fortebraccio. Costui, in forza d’un patto
               ratificato dalla legge e dagli usi cavallereschi

               con la vita perdette a favore di chi lo vinse
               tutte le terre di conquista; e a sua volta
               il nostro re aveva scommesso
               una porzione equivalente, che sarebbe andata
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