Page 1254 - Shakespeare - Vol. 3
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BRABANZIO

                               Oh, lurido ladro!
               Dove hai nascosto mia figlia?
               Dannato come sei, tu l’hai stregata.

               A lume di ragione, come pensare
               che se non fosse per forza di magia,
               una ragazza così tenera, dolce e felice,
               così ostile alle nozze che ha respinto
               i più ricchi e avvenenti partiti della città,

               si sarebbe mai sottratta alla tutela,
               offrendosi al dileggio generale, per gettarsi
               sul nero petto di un coso come te?

               È stata certo paura, non amore.
               Giudichi il mondo, se non è palmare
               che le hai praticato magie nere,
               abusando della sua tenera età con droghe
               e filtri che paralizzano la mente.

               Ti porterò in giudizio: è chiaro
               e lampante. Perciò ti arresto e accuso
               come lercio corruttore e praticante

               d’arti magiche proibite ed illegali.
               Acciuffatelo, e se oppone resistenza,
               usate la forza.



              OTELLO
                               Giù le armi,
               sia voi della mia parte e gli altri.

               Se fossimo alla scena della zuffa
               non mi occorrerebbe suggeritore.             16
               Dove volete che vada, a rintuzzare
               questa vostra accusa?



              BRABANZIO

                               In prigione,
               finché secondo i termini di legge
               non ti venga intentato il processo.



              OTELLO
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