Page 1059 - Shakespeare - Vol. 3
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DUCA
Ben aggiustata. La realtà: procedete.
ISABELLA
In breve, lasciando star le cose inutili −
su come supplicai e pregai in ginocchio,
come lui si rifiutò e come io replicai,
(ché andò per le lunghe) − la trista conclusione
afflitta e vergognosa ora vi racconto.
Solo col dono del mio casto corpo
alla sua smodata e incontenibile lussuria
avrebbe rilasciato mio fratello;
dopo un lungo dibattito la pietà di sorella
sconfisse il mio onore, e gli cedetti.
Ma l’indomani mattina di buon’ora,
saziate le sue voglie, manda l’ordine
che il mio povero fratello sia decapitato.
DUCA
Sì, è probabile!
ISABELLA
Oh, fosse probabile quant’è vero.
DUCA
Ah, sventata, non sai quello che dici,
oppure ti han sobillata contro il suo onore
con trama odiosa. Prima la sua integrità
è senza macchia; poi non è ragionevole
che con tale veemenza abbia perseguitato
colpe di cui partecipa. Se avesse così offeso
avrebbe soppesato tuo fratello su se stesso,
non fatto uccidere. Qualcuno ti ha istigata:
confessa la verità, di’ chi ti ha spinta
a venir qui con la tua denuncia.
ISABELLA
È tutto qui?