Page 1057 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1057
può ben essere un arci-impostore. Credete,
principe: se è di meno è nulla; ma è di più,
se avessi altri nomi per la sua malvagità.
DUCA
Sulla mia onestà, se è matta, come pur credo,
la sua pazzia ha la più strana logica,
una tale connessione fra cosa e cosa,
mai sentita in una pazza.
ISABELLA
Grazioso Duca,
non insistete su questo, e non bandite
la ragione per la sua difformità;
ma che la vostra ragione vi serva
a palesare il vero dove par nascosto,
e a rimuovere il falso che par vero.
DUCA
Molti che non sono pazzi, di sicuro,
han meno raziocinio. Che volete dire?
ISABELLA
Sono la sorella di un certo Claudio
condannato per atto di fornicazione
al taglio della testa; condannato da Angelo.
Io − in periodo di noviziato − fui chiamata
da mio fratello; Lucio fece allora da messo...
LUCIO
Sono io, col permesso di Vostra Grazia.
Andai da lei per Claudio, invitandola
a tentar grazia e fortuna con Lord Angelo
per la grazia di suo fratello.
ISABELLA
È lui.