Page 1055 - Shakespeare - Vol. 3
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e i cittadini vedano e capiscano
che esteriori cortesie vogliono esternare
i favori che teniamo dentro. Venite, Escalo,
camminate con noi dall’altra parte,
siete due validi sostegni.
Entrano Fra’ Pietro e Isabella.
FRA’ PIETRO
Ecco il momento:
parlate forte, e in ginocchio davanti a lui.
ISABELLA
Giustizia, Duca regale! Posate lo sguardo
su una povera... stavo per dire vergine.
Nobile principe, non disonorate l’occhio
volgendolo su qualsiasi altro oggetto
prima d’aver sentito la mia denuncia
e resa giustizia! Giustizia! Giustizia! Giustizia!
DUCA
Esponete il torto. In che? Da chi? Siate breve.
Qui c’è Lord Angelo a rendervi giustizia:
apritevi con lui.
ISABELLA
Ah, nobile Duca,
mi fate chieder redenzione al diavolo.
Ascoltatemi voi stesso: ciò che devo dire
o mi farà punire, se non mi crederete,
o da voi mi otterrà soddisfazione.
Ascoltatemi, ascoltatemi!
ANGELO
Mio sire,
temo che non abbia il cervello a posto.
Mi ha supplicato per un suo fratello
stroncato per corso di giustizia.