Page 1042 - Shakespeare - Vol. 3
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Entra Pompeo.
POMPEO
Ho tanti amici qui quanti ne avevo nella nostra casa. Si direbbe che sia la
stessa casa di Madama Sfondata, è piena dei suoi vecchi clienti. Prima c’è
Mastro Strappa, dentro per una partita di carta da macellaio e zenzero
ammuffito, valutata centottantasette sterline, di cui in contanti ricavò cinque
marchi: caspita, allora non c’era gran richiesta di zenzero, perché tutte le
vecchiette erano morte. 127 Poi qui c’è Mastro Saltella, su denuncia di Mastro
Vellutofino, 128 il merciaio, per quattro vestiti di satin color pesca, che adesso
l’hanno pescato insolvente. Poi abbiamo qui il giovane Svampito, e il giovane
Mastro Sacramenta, e Mastro Falsoro, e Mastro Affamaservi, quello tutto
fioretto e daga, e il giovane Mangieredi che uccise il gagliardo Panciazza, e
Mastro Avventa il torneatore, e l’audace Mastro Stringhetta, il gran
viaggiatore, e lo scatenato Mezzapinta che pugnalò Boccale, e altri quaranta,
credo, tutti attivissimi nel nostro mestiere, ora ridotti al “Per amor di Dio”.
Entra Asborrito.
ASBORRITO
Messere, porta qui Bernardino.
POMPEO
Mastro Bernardino! Mastro Bernardino, è ora di alzarsi e farsi impiccare.
ASBORRITO
Ehi, Bernardino!
BERNARDINO
[da dentro]
Un canchero che vi strozzi! Chi è che fa questo baccano? Chi siete?
POMPEO
I vostri amici, signore, il boia. Dovete esser tanto buono, signore, da alzarvi e
farvi mettere a morte.
BERNARDINO