Page 968 - Shakespeare - Vol. 2
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GIUDICE

               Buongiorno e Dio salvi vostra maestà!



              RE
               Questa veste splendida e nuova, la maestà,
               non mi sta comoda come voi pensate.
               Fratelli, alla vostra tristezza unite qualche paura.

               Questa è la corte inglese, non quella turca.
               Non Amurat succede ad Amurat               251
               bensì Harry a Harry. Eppure siate tristi, cari fratelli,
               poiché, in fede mia, ciò molto vi si addice.

               Il dolore appare in voi tanto regale           252
               che anch’io adotterò fino in fondo questa maniera
               e lo porterò nel cuore. Dunque, siate tristi,
               ma non consideratelo in misura maggiore, buoni fratelli,

               di un peso condiviso che tutti sopportiamo.
               Quanto a me, per il cielo, potete stare certi
               che sarò per voi un padre oltre che un fratello.
               Portatemi il vostro amore, io porterò i vostri affanni.

               Eppure piangete che Harry è morto, lo farò anch’io,
               ma è vivo lo Harry che muterà ciascuna
               delle vostre lacrime in ore di felicità.



              PRINCIPI
               Altro non ci aspettiamo da vostra maestà.



              RE
               Mi guardate tutti stranamente.

          [Al Primo Giudice]
                               Voi soprattutto.
               Siete sicuro, credo, che non vi amo.



              GIUDICE
               Sono sicuro che, se son giudicato equamente,
               vostra maestà non ha nessuna giusta ragione di odiarmi.



              RE

               No? Come può un principe
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