Page 967 - Shakespeare - Vol. 2
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WARWICK
No, lo ricordiamo ma il nostro soggetto
è troppo triste per poterne parlare.
LANCASTER
Be’, pace a colui che ci ha resi tristi.
GIUDICE
Pace a noi, che non si diventi più tristi.
GLOUCESTER
Mio buon signore, avete perduto un vero amico,
e oso giurare che il vostro volto addolorato
non è un prestito, ma di sicuro è il vostro.
LANCASTER
Nessuno è sicuro del favore che troverà,
voi però siete colui che ha speranza più fredda.
Ciò mi rende più triste. Vorrei fosse altrimenti.
CLARENCE
Be’, ora dovete parlare gentilmente a Sir John Falstaff,
il che, dato il vostro grado, è nuotare controcorrente.
GIUDICE
Cari principi, quel che ho fatto fu onorevole,
vi fui tratto dall’imparzialità dell’animo,
e mai mi vedrete mendicare ignominiosamente
una grazia che è già negata in anticipo.
Se la verità e la coscienza limpida non mi serviranno
mi recherò dal Re mio signore che è morto,
e gli dirò chi mi ha mandato da lui.
WARWICK
Arriva il Principe.
Entra il Principe [ora nelle vesti di re Enrico V] e Blunt.