Page 795 - Shakespeare - Vol. 2
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quelli che combatterono dalla parte dei Percy circa 5000. Questa battaglia fu
combattuta la vigilia di Maria Maddalena, che era di sabato. Il lunedì
successivo, il Conte di Worcester, il Barone di Kinderton e Sir Richard Vernon,
furono condannati e decapitati. La testa del Conte fu mandata a Londra per
essere messa sul ponte.
[La riconciliazione del Re e del Principe, 1411]
Per meglio discolparsi, perché il mondo comprendesse il torto che gli si faceva
così calunniandolo, intorno alla festa di Pietro e Paolo, cioè il ventinove
giugno, egli si recò a corte con un tale numero di nobili e altri amici che lo
favorivano, quale si era di rado visti andare a corte in una volta in quei giorni.
Era vestito in un manto di satin blu cosparso di piccole asole, a ognuna delle
quali pendeva un ago per un filo di seta con cui era cucito. Al braccio portava
un collare da cane istoriato con delle SS in oro [...]. Fu ammesso subito alla
presenza del Re che essendo a quel tempo molto malato si fece portare su
una sedia nella stanza del consiglio, dove in presenza di tre o quattro persone
in cui aveva fiducia, ordinò al Principe di mostrare quel che aveva da dire
circa la causa della sua venuta.
Il Principe, inginocchiandosi davanti al padre, disse: «Nobilissimo sovrano mio
padre e signore, sono in vostra presenza come vostro servo e figlio naturale,
per essere da voi in tutto comandato. In quanto so che sospettate del mio
comportamento nei vostri confronti, sapete bene che se conoscessi chiunque
nel regno di cui aveste paura, mio dovere sarebbe punirlo, così togliendo
quella pena dal vostro cuore. Dunque quanto più dovrei subire la morte io,
per alleggerire vostra grazia del peso che da me avete, essendo vostro figlio
e servo, e a tal fine oggi mi sono preparato confessandomi e ricevendo il
sacramento. Pertanto vi chiedo, nobile signore e padre, per onore di Dio, di
togliervi dal cuore ogni sospetto e paura che avete di me e di uccidermi qui
davanti alle vostre ginocchia con questo stesso pugnale», col che consegnò al
Re il suo pugnale, con tutta la reverenza più umile, aggiungendo che la sua
vita non gli era tanto cara da desiderare di vivere un giorno a lui inviso, «e
perciò se mi togliete la vita e vi togliete il sospetto, qui in presenza di tutti i
signori e davanti a Dio al giorno del Giudizio, protesto sinceramente di
perdonarvi».
Il Re, da ciò commosso, gettò da sé il pugnale e, abbracciando il Principe, lo
baciò e versando lacrime confessò che invero l’aveva in parte sospettato,
anche se (ora vedeva) senza causa giusta, e pertanto da allora in poi