Page 791 - Shakespeare - Vol. 2
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March, loro cugino germano, il quale (dicevano) Owen Glendower tratteneva
in una laida prigione, incatenato con ferri, solo perché aveva assunto la sua
parte, e a lui era stato fedele.
Il Re cominciò a meditare non poco per questa richiesta, e non senza ragione:
poiché in effetti lo concerneva da vicino, in quanto questo Edmund era figlio
di Roger Conte di March, figlio di Lady Filippa, figlia di Lionel Duca di
Clarence, terzo figlio di re Edoardo III; il quale Edmund alla partenza di re
Riccardo per l’Irlanda, fu proclamato erede presuntivo alla corona e al regno,
e sua zia di nome Eleanor era stata sposata da Lord Henry Percy; e perciò re
Enrico non poteva intendere volentieri che qualcuno si muovesse per
promuovere questo lignaggio. Il Re quando ebbe studiato la faccenda rispose
che il Conte di March non era stato fatto prigioniero per sua colpa, né in suo
servizio, ma aveva volutamente consentito di essere preso, perché non
voleva opporsi ai tentativi di Owen Glendower e dei suoi complici, ragion per
cui egli non lo avrebbe né riscattato né aiutato.
I Percy furono non poco irritati da questa risposta e scusa fraudolenta, tanto
che Henry Hotspur disse apertamente: Guardate, l’erede del regno è
derubato del suo diritto, eppure il ladro non lo vuole riscattare con i beni che
a lui appartengono. Così infuriati i Percy se ne partirono, non pensando ad
altro che come deporre re Enrico dall’altezza della sua regalità, e come porre
in suo luogo Edmund Conte di March, e non solo lo liberarono dalla prigionia,
ma anche (con grande scontento di re Enrico) entrarono in lega con il
suddetto Owen Glendower. Con questo essi, per mezzo di loro deputati nella
casa dell’Arcidiacono di Bangor, divisero il regno fra sé, facendo stendere un
contratto tripartito, per gli articoli del quale tutta l’Inghilterra dalla Severn
alla Trent, a sud ed est, fu assegnata al Conte di March; tutto il Galles e tutte
le terre oltre la Severn a ovest furono assegnati a Owen Glendower, e tutto il
rimanente a nord della Trent, a Lord Percy.
Questo fu fatto (dicono alcuni) per una sciocca credenza data a una vana
profezia, come se re Enrico fosse la talpa, maledetta dalla bocca stessa di
Dio, e loro tre fossero il drago, il leone e il lupo, che dovevano dividersi il
regno. Tale è la deviazione e non divinazione (dice Hall) di questi sogni ciechi
e fantastici degli indovini gallesi.
[...] Molti signori del regno promisero ai Percy aiuto e soccorso non solo a
parole, ma lo confermarono per iscritto e con i sigilli. Tuttavia, quando si
venne alla prova dei fatti, la maggior parte dei confederati li abbandonarono
e il giorno del conflitto li lasciarono soli. Così dopo che i cospiratori si furono
svelati, Lord Henry Percy, desideroso di procedere nell’impresa, nella fiducia