Page 789 - Shakespeare - Vol. 2
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Dalle Cronache di Inghilterra, Scozia e Irlanda (1587) di
                                              Raphael Holinshed








          [Regno inquieto di Enrico IV; scontri con gallesi e scozzesi,

          1399-1402]

          [Enrico IV,  dopo  un  attentato,]  non  fu  tuttavia  presto  libero  dalla  paura,
          poiché ben poteva temere per la sua vita, e operare per la sicurezza della

          stessa,  visto  che  pericoli  di  morte  entravano  nella  sua  stanza  nascosta,  e
          giacevano nel letto di piume dove il suo corpo doveva riposare e prendere
          requie. Oh allora che condizione sospetta è quella di un Re che tiene il potere
          con l’odio del popolo, il duro rancore dei cortigiani, e le pratiche minacciose

          degli uni e degli altri? [...].
          Owen Glendower, secondo il suo costume rubando e saccheggiando entro i
          confini inglesi, fece sì che tutte le forze della contea di Herford si unissero
          contro  di  lui,  sotto  il  comando  di  Edmund  Mortimer  Conte  di  March.  Ma

          venendo a battaglia, avvenne, per tradimento o altra ragione, che le forze
          inglesi  ebbero  la  peggio,  il  Conte  fu  preso  prigioniero,  e  oltre  mille  suoi
          uomini  uccisi  sul  luogo.  La  vergognosa  offesa  compiuta  dalle  donne  gallesi
          sulle morte carcasse fu tale che orecchie oneste si vergognerebbero di udirla,

          e lingue morigerate di parlarne. I corpi morti non poterono essere sepolti se
          non pagando grandi somme di denaro per poterli portare via.
          Il Re non si affrettò a comperare la libertà del Conte di March, perché il suo
          titolo  alla  corona  era  ben  noto,  e  perciò  consentì  che  egli  restasse  in  una

          prigione squallida, augurando che il detto Conte e tutta la sua casata fossero
          fuor  di  vita,  con  Dio  e  i  suoi  santi  in  cielo,  purché  fossero  fuori  dalla  sua
          strada, perché allora pensava tutto sarebbe stato a posto [...]. Verso la metà
          di agosto [1402], il Re per punire gli assalti ardimentosi dei gallesi, andò con

          molte forze nel Galles, per inseguire il [...] ribelle gallese Owen Glendower,
          ma in effetti sprecò la fatica, poiché Owen si ritirò nei suoi nascondigli soliti e
          (come si disse) per arte di magia provocò intemperie con vento, tempesta,
          pioggia, neve, grandine per ostacolare l’esercito del Re, quali non si erano

          mai visti, così che il Re fu costretto a tornare a casa, dopo aver dato ordine ai
          suoi uomini di saccheggiare e bruciare una gran parte del territorio [...].
          Gli scozzesi sotto il comando di Patrick Hepborne di Hales il giovane, entrati
          in Inghilterra, furono sconfitti a Nesbit, nelle paludi [...]. Questa battaglia fu
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