Page 507 - Shakespeare - Vol. 2
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85 V, i, 12-14 Anche questo episodio fu trovato da Shakespeare nelle Metamorfosi, Libro VII.

              86 V, i, 39 Lancillotto fa il verso di un cavallo di posta che entra al galoppo: cfr. sotto v. 46.
              87 V, i, 47 Gioco di parole tra corno di posta e cornucopia (corno dell’abbondanza).

              88 V, i, 59 «Piccolo disco d’oro o d’argento con il quale il celebrante cattolico copre il calice e sul quale
                 deposita le particole dell’ostia consacrata» (definizione del Vocabolario Zingarelli).

              89 V, i, 79-82 Ovidio, sempre nelle Metamorfosi, Libro X.
              90 V, i, 99 Il significato letterale potrebbe essere: «nulla è buono se non in riferimento alle circostanze»
                 oppure «nulla è buono se non in confronto (a qualcos’altro)».
              91 V, i, 109-110 Porzia sembra far riferimento, metaforico e ironico, a Lorenzo e Gessica, identificando
                 il primo con Endimione e la seconda con Selene (la luna), che, innamoratasi del giovane pastore, lo
                 fece addormentare per sempre sul monte Latmos per preservarlo dalla vecchiaia e contemplarlo.

              92 V, i, 127-128 Bassanio pare aver sentito le ultime parole di Porzia e le va incontro con un enigmatico
                 complimento. In genere, viene accettata la spiegazione di Malone: «Se tu andassi sempre fuori di
                 notte, da noi sarebbe giorno come lo è ora dall’altra parte della terra». Porzia è luce, è sole; ma si
                 veda la sua replica.
              93 V, i, 130 Solito gioco delle varie accezioni di light: la moglie leggera fa il marito pesante, coprendolo di
                 corna.
              94 V, i, 230 Il mitico mostro dai cento occhi.

              95 V, i, 265 Graziano intende che una moglie può prendersi un amante, facendo le corna al marito,
                 solo se questi è «dissestato», fuori uso, come una strada d’inverno.

              96 V, i, 298-299 Porzia chiude il suo discorso con termini legali, come se ora dovesse cominciare un
                 altro  processo,  quello  della  vita  matrimoniale.  Graziano,  nell’ultima  battuta,  riprende
                 scanzonatamente  quella  linea  metaforica  per  concluderla  nel  segno  della  fedeltà  al  contratto
                 matrimoniale.

              97 V, i, 306-307 Con trasparente gioco di iconismo sessuale.
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