Page 50 - Shakespeare - Vol. 2
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BASTARDO

               Perdio, questi furbastri di Angiers si fanno beffe di voi, maestà,
               se ne stanno al sicuro sulle loro mura, come a teatro,
               con la bocca aperta, e da lì si indicano

               le vostre scene faticose, i vostri atti di morte.            70
               Le vostre presenze reali si lascino guidare da me:
               fate come i ribelli di Gerusalemme,
               per un poco diventate amici, e, uniti, infliggete
               a questa città gli atti più crudeli della vostra rabbia.

               Da oriente e da occidente puntino, la Francia e l’Inghilterra,
               i loro cannoni distruttori, traboccanti di proiettili,
               sino a che il loro frastuono spaventoso

               non sgretoli le costole pietrose di questa altezzosa città:
               colpirei senza posa questi ronzini
               finché la loro indifesa desolazione
               li lasci nudi come la semplice aria.
               Fatto questo, dividete pure quelle forze che avevate riunito,

               separate nuovamente quei colori che avevate mescolati,
               mettetevi l’un contro l’altro con le vostre spade insanguinate;
               solo allora, in un momento,

               la fortuna sceglierà tra le due parti
               il suo grazioso favorito, cui concederà gli onori della giornata
               baciandolo con una vittoria gloriosa.
               Che ne dite di questo mio audace              71  consiglio, potenti sovrani?
               Non ha il sapore della vera politica?



              RE GIOVANNI

               Be’, per il cielo che sovrasta le nostre teste,
               mi va proprio a genio!
               Che ne dici, Francia, d’unire le nostre forze e radere al suolo
               questa Angiers, e solo allora combatterci

               per vedere chi sarà il re?



              BASTARDO
               E se sei fatto di ciò di cui son fatti i re,
               essendo stato offeso, tu come noi, da questa fastidiosa città,
               volgerai le bocche della tua artiglieria,
               tu come noi, contro queste mura insolenti;
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