Page 1814 - Shakespeare - Vol. 2
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è scemo assai, anche se gli fa male,
               se non si mostra illeso dalla botta.
               Nel caso opposto la follia del saggio
               è vivisezionata persino dai casuali

               affondi di quel bisturi pazzesco.
               A me l’investitura da arlecchino,
               e il permesso di dire ciò che penso.
               Ed io vi purgo a fondo il corpo lurido

               di questo mondo infetto, ammesso che la gente
               sia disposta a buttare giù il purgante.



              IL VECCHIO DUCA
               Smettila! Lo so bene cosa combineresti.



              JAQUES
               Scommettereste un soldo, che non farei che bene?



              IL VECCHIO DUCA
               Smascherare i peccati, è un peccato infernale.
               E tu stesso, lo sai, sei stato un libertino,

               sensuale come l’uzzolo del bruto,
               e ora i tuoi bubboni, le ulcere scoppiate
               che ti sei procurato a piede libero

               vuoi ributtarli sopra il mondo intero.


              JAQUES

               Ma perché? Chi denunzia l’umana vanità
               forse attacca con ciò una data persona?
               Forse ch’essa non scorre enorme come il mare
               finché le forze sue stesse si fiaccano?

               Quale donna in città io nomino, se dico
               che le donne in città portano a spasso
               su spalle indegne un lusso principesco?
               Chi può saltare su, e dire che l’accuso,

               quando la sua vicina è tale e quale?
               Chi mai, di basso ufficio, pensando che l’accuso,
               mi verrà a dire che il suo bel vestito
               non l’ho pagato io, senza con ciò abbinare
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