Page 1812 - Shakespeare - Vol. 2
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PRIMO SIGNORE

               Signore, se n’è appena andato. Era qui
               e ascoltava un canto, tutto allegro.



              IL VECCHIO DUCA
               Se un tipo come lui, che è un vero impasto
               di stonature, mi diventa musico,

               ci sarà dissonanza, tra poco, nelle sfere.
               Su cercatelo, ditegli che gli voglio parlare.



              PRIMO SIGNORE
               Mi risparmia fatiche lui stesso, eccolo qui.


                                                       Entra Jaques.



              IL VECCHIO DUCA
               E allora, signor mio? Che vita è questa

               se i vostri amici debbono piatire
               la vostra compagnia? Ehi, mi sembrate allegro!



              JAQUES
               Un buffone, un buffone! Ho incontrato un buffone
               nella foresta, un buffone vestito
               di tutti i colori: o mondo miserabile!

               Com’è vero che vivo mangiando, un vero matto
               che s’era steso a terra per crogiolarsi al sole,
               e insolentiva Madonna Fortuna
               con qualche gusto, qualche gusto d’arte,

               lui, un matto in livrea da matti. Dico:
               “Buon giorno, matto”. “No, signore”, dice,
               “non mi chiamate matto, finché il cielo
               non mi mandi fortuna”. Quindi cava

               dalla bisaccia un oriolo, e senza
               battere ciglio me lo fissa e dice,
               da uomo saggio assai: “Sono le dieci.
               Dal che si vede”, dice, “come che arranca il mondo:

               appena un’ora fa eran le nove,
               e saranno le undici fra un’ora;
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