Page 1805 - Shakespeare - Vol. 2
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CORIN
Ma questo è proprio il modo per farti disprezzare.
SILVIO
Ah Corin, se sapessi quanto l’amo!
CORIN
Lo posso immaginare, un po’: anch’io ho amato.
SILVIO
No, Corin: tu da vecchio non lo puoi più capire,
anche se da ragazzo eri amante fedele
come mai ne gemettero su un guanciale di notte.
Ma se un tuo amore mai fu come questo mio,
ma credo che nessuno amò mai tanto,
a quali e quante azioni ridicole all’estremo
ti trascinò il tuo amore?
CORIN
A mille, e l’ho scordate.
SILVIO
Ah ma allora non hai amato con tutto il cuore.
Se non ricordi pure le minime follie
nelle quali l’amore ti ha gettato,
non hai amato.
Se non ti sei mai messo, come faccio ora io,
a sfiancar chi ti ascolta con le lodi di lei,
non hai amato.
Se non hai mai piantato i tuoi compagni
di colpo, per passione, come farò ora io,
no, non hai amato.
O Febe, Febe, Febe!
Esce.
ROSALINDA
Ah povero pastore! Frugo la tua ferita,